Il fumo di terza mano, ovvero le sostanze derivate dalla combustione che si depositano su superfici, abiti e tappeti, è un fattore di rischio cancro ai polmoni
Non solo quello attivo e quello passivo – anche chiamato utilizzando la traduzione letterale dall’inglese “di seconda mano” (second hand smoke): uno studio statunitense pubblicato sulla rivista Clinical Science spiega che anche il fumo “di terza mano”, ovvero le sostanze derivate dal fumo che si depositano su superfici, tende e tappeti, sconosciuto purtroppo dai più, è molto pericoloso per la salute al punto da rappresentare un fattore di rischio cancro ai polmoni.
Miscela altamente tossica
Gli autori dello studio del National Lawrence Berkeley Laboratory hanno effettuato diversi esperimenti, rilevando che in particolare alcune sostanze derivate dal fumo che si vanno a depositare sulle superfici interagiscono con le molecole dell’aria creando una miscela tossica in grado di danneggiare il Dna fino a provocare tumori. Non solo: test condotti in laboratorio su gruppi di topi hanno dimostrato che a 40 settimane dall’ultima esposizione gli animali hanno mostrato un aumento di rischio cancro ai polmoni.
Bambini più vulnerabili
Gli autori dello studio spiegano che, poiché l’esposizione al fumo di terza mano si può verificare attraverso l’inalazione, l’ingestione o l’assorbimento attraverso la pelle, particolare attenzione deve essere dedicata ai bambini, soprattutto quelli che ancora si muovono gattonando ed esplorando gli oggetti con la bocca, che devono essere il più possibile preservati dal contatto con superfici contaminate.
Da sapere!
Non è sufficiente pulire – anche a fondo – tende, tappeti e superfici: alcune particelle rilasciate dal fumo di sigaretta sono, infatti, particolarmente “tenaci” e resistono ai tentativi di rimozione da parte di detergenti e spugne.
Pubblicato il 15.5.2018Aggiornato il 2.8.2018
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