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Stanchezza e aumento di peso: sono questi i due sintomi che più frequentemente le persone riconducono ai problemi alla tiroide. In realtà, non sono così comuni e nemmeno così scontati. E sicuramente non sono gli unici: la tiroide è una ghiandola molto importante del corpo umano e controlla funzioni diverse. Ecco perché se non lavora correttamente, possono subentrare conseguenze a più livelli, anche inaspettate, come quelle a carico del cuore, dell’umore e della fertilità. Lo hanno ricordato recentemente gli esperti della Società Europea di Endocrinologia.
I legami con l’apparato cardiovascolare
Che la tiroide abbia dei legami con l’attività del cuore lo dimostra il fatto che in caso di ipotiroidismo, ossia di ridotto funzionamento della ghiandola, si può essere soggetti a rallentamento del battito, riduzione dell’attività cardiaca e pressione bassa. Al contrario, quando compare ipertiroidismo, cioè quando la ghiandola lavora troppo e secerne molti ormoni, spesso subentrano tachicardia e cardiopalmo. Studi recentissimi confermano che chi soffre di problemi alla tiroide è più soggetto a ipertensione, ostruzione delle arterie e angina. Ma non è finita qui. L’aumento del battito cardiaco connesso con l’ipertiroidismo è considerato, infatti, un fattore di rischio per la fibrillazione atriale: una patologia che presenta la possibilità che frammenti di placche aterosclerotiche si stacchino dai vasi e raggiungano il cervello, causando un ictus.
Diminuisce le probabilità di avere figli
Pochi lo sanno, ma la tiroide influisce anche sulle possibilità di una donna di rimanere incinta. Gli ormoni tiroidei, infatti, partecipano al controllo dell’apparato riproduttivo e dell’ovulazione. Ecco perché se la ghiandola lavora poco o male, la coppia potrebbe avere difficoltà ad avere figli. Purtroppo, spesso, il legame fra tiroide e fertilità femminile è misconosciuto o sottovalutato. “Questo porta talvolta a un allungamento dei tempi della diagnosi di ipotiroidismo e a ricorrere a tecniche di fecondazione assistit) che non sarebbero necessarie. I diversi disturbi tiroidei interessano una donna su 10, ma il 60% non è consapevole di avere un problema e quindi non riceve un trattamento adeguato” ha spiegato all’Ansa AnnaMaria Formenti, specialista in Endocrinologia e Malattie del Metabolismo, UniversitàVita e Salute San Raffaele.
Aumentano ansia e irritabilità
Infine, anche l’umore basso e l’ansia potrebbero essere legati a problemi alla tiroide. “Disforia, ansia, irritabilità, labilità emotiva e compromissione della concentrazione costituiscono i classici sintomi neuropsichiatrici che si verificano nell’ipertiroidismo o nella tireotossicosi” ha confermato il professor Andrea Giustina, Presidente della Società Europea di Endocrinologia.
Fonti / Bibliografia
- The European Society of Endocrinology | ESEAs the voice for endocrinology in Europe, ESE supports the endocrine community to raise awareness, share research and improve hormone health across Europe and beyond.