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La prevenzione tumore al seno è tra gli obiettivi che si pone anche per il 2023 Ottobre in rosa, un intero mese che in tutta Italia vede iniziative volte a prevenire e individuare precocemente le malattie tumorali femminili. Il tumore al seno richiede un’attenzione particolare. Si tratta infatti ancora della neoplasia che colpisce più di frequente il sesso femminile. Secondo i dati del Ministero della Salute, relativi al 2022, in Italia ci sono state circa 55.700 nuove diagnosi, con un aumento dello 0,5% rispetto al 2020. Per fortuna, la mortalità per tumore al seno è in diminuzione, anche grazie alla diagnosi precoce che permette di individuare noduli molto piccoli e, quindi, più curabili.
Tumore al seno: attenzione anche da giovani
La prevenzione del tumore seno è oggi più importante che mai perché l’incidenza è purtroppo in aumento, non solo per la possibilità di diagnosi precoce e più precisa. La malattia è più frequente che in passato, per una serie di fattori predisponenti legati anche alle nuove abitudini di vita. “Alcuni inquinanti ambientali, l’abitudine al fumo, l’assunzione di alcolici in misura maggiore rispetto al passato sono possibili cause di una maggiore frequenza di forme di tumore al seno” spiega il dottor Marcello Orsi, medico radiologo, Responsabile della Radiologia Senologica della Asst Fatebenefratelli Sacco di Milano. “Inoltre è in aumento, rispetto al passato, l’incidenza tra le donne più giovani, al di sotto dei 40 anni. Questo fa sì che sia necessario indagare un nodulo sospetto in una donna in gravidanza, oppure che sta allattando”. In questi casi, l’esperto raccomanda l’importanza di non rimandare mai un controllo perché si sta allattando, senza dover sospendere l’allattamento. È vero che con il seno in allattamento la sensibilità diagnostica degli esami strumentali diminuisce, ma sia la mammografia sia l’ecografia possono mettere in evidenza un nodulo sospetto con un buon margine di sicurezza. In questo modo si può decidere per il trattamento oppure si effettuano ulteriori controlli a qualche mese di distanza.
Quali sintomi possono destare sospetti
Per una efficace prevenzione del tumore al seno, a qualunque età, è necessario rivolgersi al medico se:
- Si avverte la presenza di un nodulo
- Si verificano secrezioni di colore scuro o rosso dal capezzolo
- La pelle del seno si presenta alterata, tipo a “buccia d’arancia”
- Si notano deformazioni o retrazione dell’areola o del capezzolo
Non ci si deve però allarmare: non sempre questi segnali indicano sistematicamente che si tratta di un tumore al seno. Soprattutto nelle donne più giovani, per esempio, ancora in età fertile, esistono alcune malattie benigne del seno, come le cisti e i fibroadenomi, che si presentano sotto forma di noduli. Con il passare dell’età le possibilità che si tratti di un nodulo maligno aumentano. Per questo è importante contattare il medico.
Screening senologico: ogni quanto farlo?
L’ideale sarebbe, ovviamente, individuare un nodulo quando è ancora così piccolo da non poter essere rilevato con la palpazione. Per questo motivo esistono in Italia programmi di screening, rivolti alla popolazione maggiormente a rischio di ammalarsi di tumore al seno. Le età possono variare a seconda dei programmi regionali, ma le donne comprese nello screening (che consiste in controlli gratuiti, rivolti a persone senza sintomi) ricevono per lettera un invito a recarsi in un centro specializzato. In Lombardia, per esempio, attualmente sono invitate a sottoporsi a mammografia gratuitamente, ogni due anni, le donne di età compresa tra i 50 e i 74 anni. Alla luce delle nuove indicazioni scientifiche, ricevono l’invito allo screening mammografico gratuito anche le donne tra i 45 e i 49 anni. In Lazio, invece, partecipano allo screening con la mammografia ogni due anni le donne tra i 50 e i 69, con la possibilità di allungarlo fino a 74 anni su richiesta della donna.
I casi particolari nelle altre età
In realtà sarebbe opportuno iniziare i controlli senologici anche prima dei 45 anni, in base al proprio rischio individuale. “Importanti studi internazionali dimostrano l’importanza di effettuare la prima mammografia a 40 anni, ripetendola ogni anno” aggiunge il dottor Orsi. “Se esiste una familiarità per tumore al seno in giovane età, una donna dovrebbe cominciare a eseguire la mammografia dieci anni prima dell’età in cui si è ammalata la propria madre, oltre a discutere con il proprio medico dell’opportunità di effettuare eventuali test genetici”. Non esistono ancora precise indicazioni, invece, per quanto riguarda l’ecografia mammaria, un sistema che sfrutta gli ultrasuoni per indagare i tessuti mammari. Gli esperti suggeriscono di effettuare visita senologica ed ecografia una volta all’anno, a partire dai 30 anni di età. Questi controlli non fanno parte degli screening regionali, quindi è la donna che li deve organizzare parlandone con il proprio medico. Si possono pianificare senza fretta, in assenza di sintomi, pagando il ticket e rivolgendosi preferibilmente a centri di radiologia senologica specializzati, facenti parte delle cosiddette Breast Unit. Sono unità di senologia presenti in grandi ospedali, dove è presente personale specializzato nelle neoplasia mammarie e sa leggere con competenza gli esami, ma non solo: se necessario, in caso di esame dubbio garantiscono la possibilità di effettuare subito un’indagine di secondo livello come una risonanza magnetica oppure una biopsia su un nodulo, accorciando notevolmente l’iter diagnostico e riducendo la comprensibile ansia della donna.
Autopalpazione del seno, perché è importante
Per la prevenzione del tumore seno è bene quindi effettuare gli esami specifici strumentali, ma l’autopalpazione permette di conoscere il proprio seno anche nel periodo di intervallo tra le mammografie e le ecografie. Si esegue a casa propria, una volta al mese, al termine del ciclo mestruale, quando il seno è meno dolente. Ecco come procedere.
L’osservazione
Davanti a uno specchio, con le braccia alzate e le mani dietro la testa, osservare se si individua un mutamento nella zona del seno. In particolare è bene cercare di scoprire se vi sono cambiamenti nel colore della pelle, ulcerazioni, screpolature o fossette di retrazione (simili alla pelle a buccia d’arancia).
Osservare se i due seni sono simmetrici e se i capezzoli hanno una forma regolare, oppure se sono rientranti (e non lo erano stati in precedenza).
La palpazione
Stando in posizione eretta, appoggiare i polpastrelli delle dita di una mano sul seno opposto. Cercare di sentire se al tatto si notano ingrossamenti, noduli o altre alterazioni. Il massaggio va esercitato in senso circolare, prima con una pressione superficiale, poi di media intensità, quindi più profonda. Si deve iniziare dall’ascella, continuando con ampi movimenti a spirale attorno alla curva del seno, verso l’interno e l’esterno del capezzolo. Esaminare con attenzione tutta la parte che va dall’ascella allo sterno e sotto il capezzolo, e dalla clavicola (l’osso della spalla) al punto più basso del reggiseno. Ripetere la stessa operazione con l’altra mano sull’altro seno.
In posizione supina, sistemare un cuscino o un asciugamano sotto la spalla destra, in modo da distendere e appiattire bene i tessuti del seno. Porre la mano destra sotto la testa e usare la sinistra per esaminare il seno, come è stato fatto in posizione verticale, eseguendo una serie di movimenti circolari con le dita a tre diversi livelli di pressione: leggera, media e intensa. Analizzare l’intera area del seno e della zona sotto ascellare. Ripetere la stessa operazione con l’altro seno.
La spremitura
In posizione eretta, premere delicatamente i capezzoli e verificare se c’è fuoriuscita di secrezione, valutandone eventualmente colore e quantità.
Tre regole da ricordare per la prevenzione del tumore seno
Conoscere il proprio seno tramite un’autopalpazione regolare è importante perché consente di individuare più rapidamente le alterazioni di nuova comparsa, senza preoccuparsi per segni che non si modificano nel tempo o che hanno un andamento ciclico.
La ghiandola mammaria, infatti, non è liscia né omogenea e si modifica molto durante le fasi del ciclo. Di conseguenza è normale avvertire noduli più o meno grandi e zone più dure al tatto di altre durante l’autopalpazione. Questi segni non devono preoccupare, soprattutto le prime volte che si esplora il seno.
Anche il dolore al seno (detto mastodinia) è molto frequente tra le donne più giovani. In assenza di altri sintomi non è un segnale di pericolo. È bene quindi non allarmarsi e attendere semplicemente almeno due cicli mestruali verificando l’andamento del dolore, che spesso “va e viene” o sparisce.
In copertina foto di Angiola Harry via unsplash