Argomenti trattati
Le complicanze del morbillo, e in particolare le encefaliti, soprattutto nei bambini, sono meno rare di quanto si pensi. Al punto che tra i bimbi che contraggono la malattia sotto i sei mesi possono verificarsi in un caso su seicento.
Nuovi dati sull’encefalite
Finora, sulla base di un precedente studio tedesco, si riteneva che nella fascia di età sotto i 5 anni solo un bimbo su 1.700 contagiati da morbillo potesse contrarre panencefalite subacuta sclerosante, un’encefalite progressiva cronica che si sviluppa 6-8 anni dopo l’infezione da morbillo e può avere esiti mortali nel giro di circa 24-36 mesi dalla diagnosi. Ad aggiornare la letteratura scientifica è ora uno studio dell’Università della California (Ucla), in collaborazione con i colleghi dell’Agenzia di sanità pubblica di Los Angeles. Gli scienziati hanno dimostrato che la panencefalite subacuta sclerosante può verficarsi in un bambino su 1.387 contagiati entro i cinque anni. Ma il tasso è risultato più che raddoppiato (uno su 600) nei bambini colpiti dal virus nel primo anno di vita.
I più a rischio sono i bambini
In Italia tra il 2013 e il 2015 le coperture vaccinali sono scese sotto il livello di guardia, essendo passate dal 90,5 all’85,3 per cento. Una flessione che ha determinato anche un richiamo ufficiale da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. Secondo alcune stime della Società italiana di pediatria, con il crollo delle vaccinazioni sarebbero oltre seicentomila i bambini italiani (2-9 anni) esposti al morbillo.
Pericoli per tutti
Ma anche adolescenti e giovani adulti possono essere esposti. Il morbillo è, infatti, estremamente contagioso e può causare gravi conseguenze anche nelle persone immunocompromesse. Motivo per cui il progressivo calo nelle coperture vaccinali, oltre a rappresentare un rischio per l’intera popolazione, espone chi è colpito a complicanze che ma possono concretizzarsi con una probabilità maggiore rispetto a quella finora considerata. Particolarmente vulnerabili sono i bambini con meno di un anno, che a causa della loro età non possono ricevere la vaccinazione trivalente (morbillo, parotite e rosolia).