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Allarme morbillo dell’Organizzazione Mondiale della Sanità: i dati parlano di 82mila persone colpite e di 72 vittime nel 2018. Si tratta del record negativo dell’ultimo decennio. Oltre 4mila persone, tra cui anche moltissimi bambini, sono stati colpiti dal morbillo in Europa nei primi sei mesi del 2018, più di tutti quelli registrati in un intero anno negli ultimi dieci anni. E l’Italia è uno dei 7 Paesi sui 53 presi in esame in cui si sono superati i mille casi. Dopo il minimo negativo toccato nel 2016 c’è stato dunque un drammatico aumento nelle infezioni.
Non è una malattia innocua
Contrariamente a quanto si crede, il morbillo può comportare in alcuni casi serie complicazioni per la salute, può causare polmoniti ed encefaliti (infiammazioni delle cellule del cervello). Per proteggersi c’è un vaccino, indicato per i neonati tra i 13 e i 15 mesi di vita (più un richiamo a 5-6 anni), ma può essere somministrato a qualsiasi età. Tra il 2000 e il 2015 il vaccino ha impedito 20,3 milioni di morti nel mondo, ma gli ultimi dati dimostrano che è urgente tornare a promuovere con chiarezza i benefici della vaccinazione: abbassare i livelli di copertura vaccinale, sottolineano gli esperti, favorisce il ritorno di malattie mortali che avevamo debellato, anche da noi.
Più colpiti i bambini sotto i 5 anni
Nonostante sia disponibile un vaccino sicuro ed efficace, il morbillo resta una delle principali cause di morte tra i bambini: nel 2015 ci sono state nel mondo 134.200 morti a causa di questa malattia infettiva, nella maggior parte dei casi in bambini sotto i 5 anni(), circa 15 morti ogni ora.
La situazione del mondo
Nel 2015 circa l’85% dei bambini nel mondo ha ricevuto una dose di vaccino contro il morbillo entro il primo anno di vita, nel 2000 la copertura era del 73%. Ma nonostante i progressi, ogni anno 1,5 milioni di bambini muoiono ancora. E nonostante sempre più bambini hanno accesso ai programmi di immunizzazione, dal 2010 a oggi l’aumento della copertura globale è stata appena dell’1%.