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L’Oms (Organizzazione Mondiale della Sanità) ha un nuovo scopo ben preciso: riuscire a debellare definitivamente morbillo e rosolia in Europa entro il 2015. Perché si verifichi questa svolta, però, è necessario attuare un piano di prevenzione, cui hanno aderito 53 Paesi, tra quelli all’interno della UE e nel resto del mondo, redatto da una Commissione di esperti creata ad hoc.
Preoccupa la situazione in Italia
Morbillo e rosolia in Italia sono ancora presenti e rischiano di generare pericoli su larga scala poiché in molti scelgono a oggi di non sottoporre i figli al vaccino. Sappiamo che, in particolare, la rosolia può risultare molto pericolosa per la popolazione femminile in età fertile perché, se contratta in gravidanza, comporta possibili malformazioni al feto. Per attuare il piano di prevenzione, cui hanno aderito 53 Paesi, l’Oms ha richiesto ai vari governi i dati relativi all’incidenza di tali malattie esantematiche all’interno dei territori nazionali, Tra i dati e le candidature per la commissione non pervenuti, figurano quelli italiani insieme a Bosnia, Albania, Ucraina, Slovenia e pochi altri Stati.
Aumentare la copertura vaccinale
Susanna Esposito, Presidente della Commissione dell’OMS e Presidente Sitip (Società italiana di infettivologia pediatrica) afferma che la situazione italiana, riguardo a morbillo e rosolia, risulta a oggi molto critica e che per adeguarci al piano UE sarà necessario aumentare la copertura vaccinale. Infatti, ogni Paese aderente al piano di prevenzione europeo, dovrà presentare un grado di copertura vaccinale almeno del 95%.
Obiettivo: debellare le malattie esantematiche
Morbillo e rosolia sono alcune tra le malattie esantematiche che possono portare complicazioni anche molto serie, soprattutto se contratte in età adolescenziale o adulta. Lo stesso discorso vale per la parotite (gli orecchioni, per intenderci) molto rischiosi per la popolazione maschile, in quanto possono determinare infertilità. Il morbillo, invece, può degenerare in meningite o creare seri danni alla vista. Per debellare queste malattie, esiste una sola via: vaccinarsi. E una malattia può ritenersi definitivamente debellata dopo che sono trascorsi 36 mesi dall’ultimo caso segnalato.
Vaccinazioni in calo
Oggi la vaccinazione, in Italia, è a discrezione dei genitori e pare essere in diminuzione. Le ragioni sarebbero numerose campagne mediatiche, complice il web, relativamente al legame esistente tra vaccino e patologie come l’autismo. In attesa di far chiarezza su questi dati e creare una casistica confermata dalla comunità scientifica, i genitori scelgono di non vaccinare i bambini e quindi morbillo e rosolia tornano negli asili e nelle scuole come accadeva molto tempo fa.