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La cronaca purtroppo continua a riportare notizie tremende, come quella della bimba di Bologna morta, a soli due anni, di meningite. Nonostante questo, però, ancora pochi vaccinano volontariamente i propri figli. Il 49% dei genitori italiani ha sentito parlare della meningite nei bambini e l’82% ha capito quanto è grave. Il 79% sa anche che è disponibile un vaccino, ma molti genitori hanno ancora paura e decidono di non vaccinare i figli. Sono dati emersi dall’indagine condotta da Elma Research su 2mila genitori. Il 38% ha paura delle conseguenze dei vaccini, il 29% pensa che quelli richiesti ai bambini siano troppi.
Nessuno è indenne
La meningite oggi, è considerata una vera emergenza sanitaria. I sintomi possono essere generici all’inizio e colpire chiunque: nessuno è indenne perché non esistono esami del sangue che possono identificare il rischio. La mortalità è del 10%, mentre il 30% dei contagiati subisce complicanze permanenti. Come riferisce l’Istituto superiore di sanità, nel 2016 sono stati segnalati 1462 casi di malattia invasiva da pneumococco, 232 da meningococco e 140 da emofilo. L’incidenza della malattia invasiva da meningococco è maggiore nella fascia 0-4 anni e in particolare nel primo anno di vita, dove supera i 4 casi per 100.000, si mantiene elevata fino alla fascia 15-24 anni e diminuisce dai 25 anni. Nel 2017 il meningococco B è tornato a essere il sierogruppo più frequente.
Cosa prevede il piano vaccinale
Per la prevenzione della meningite nei bambini, il nuovo Piano nazionale vaccinale (2017-2019) ha inserito le vaccinazioni per meningococco C e B tra i Livelli essenziali di assistenza. Ciò significa che vengono offerti ai nuovi nati il vaccino per il meningococco B (3 dosi più una di richiamo) da effettuarsi al 3-4-6 e 13° mese e quello per il meningococco C, tra il 13 e 15° mese. Agli adolescenti tra i 12 e i 18 anni è offerto il vaccino quadrivalente per il meningococco ACWY (vaccino coniugato). L’obiettivo fissato dal ministero della Salute è arrivare al 95% di copertura per la popolazione pediatrica per garantire la cosiddetta immunità di gregge, concetto che spesso sfugge ai genitori. Significa che raggiungere il 95% di copertura di vaccinazioni serve a proteggere chi non può vaccinarsi, perché magari ha il sistema immunitario debole o è malato.
Il tipo B
La vaccinazione per il meningococco B è raccomandata solo nel primo anno di vita, ma le evidenze scientifiche e già alcuni dati di cronaca dimostrano che il rischio di infezione si mantiene elevato lungo tutta l’età prescolare. A segnalarlo c’è anche una ricerca condotta in diverse regioni italiane e coordinata dall’ospedale Meyer di Firenze.