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La meningite da meningococco è pericolosissima e colpisce di preferenza i bambini molto piccoli. Con esiti tremendi. Per non rischiare, i pediatri della Fimp, la Federazione italiana medici pediatri, dicono che un mezzo c’è: la vaccinazione. Tanto più che da poco esiste anche quella contro il meningococco di tipo B.
Maggiore e migliore informazione
Nella lotta contro la meningite la scienza ha compiuto passi importantissimi, ma non basta. Alessandro Ballestrazzi, presidente nazionale della Fimp, spiega che “Occorre una presa di consapevolezza da parte delle istituzioni che hanno il compito tutelare la salute pubblica con efficaci programmi di immunizzazione, e delle famiglie che devono essere correttamente informate per scegliere liberamente come proteggere i loro bambini da questa malattia”.
Lotta ai messaggi privi di validità scientifica
Nell’informazione sulle patologie e sulle armi a disposizione per sconfiggere la meningite, sottolinea la Fimp, giocano un ruolo determinante anche le associazioni impegnate sul campo per diffondere messaggi corretti. “Impegno tanto più importante oggi perché” spiega Balestrazzi “si assiste a una nuova spinta dei movimenti contrari alle vaccinazioni che, anche attraverso un potente strumento di comunicazione come internet, spesso diffondono messaggi privi di validità scientifica”.
La meningite meningococcica è la più diffusa in Europa
La meningite meningococcica è la principale causa di meningite in Europa, soprattutto tra i neonati che nella fascia tra i 4 e gli 8 mesi di vita fanno registrare la maggior incidenza di casi. Il meningococco B è responsabile di oltre 6 casi su 10 di meningite meningococcica in Italia. I bambini più piccoli sono i più esposti a questa malattia la cui diffusione, ricorda Chiara Azzari, direttore della Clinica Pediatrica II all’Università di Firenze e azienda ospedaliero-Universitaria “A. Meyer” di Firenze, “è ampiamente sottostimata”.
A rischio i neonati e gli adolescenti
Le classi d’età a maggior rischio per la meningite, secondo l’esperta Azzari, sono due: la fascia 0-12 mesi e gli adolescenti tra 12 e 18 anni. “Ecco perché” spiega “la prima barriera protettiva deve essere posta ai 2 mesi, con programmi di vaccinazione ad hoc, se vogliamo che i casi di meningite diminuiscano. L’unico strumento per difendersi da questa malattia è la profilassi vaccinale”.