Argomenti trattati
Tra le varie forme di meningite, quella batterica da meningococco è molto contagiosa, soprattutto nel periodo invernale. Vediamo insieme quali sono le cause, i sintomi e come riconoscerla. La meningite batterica è la forma più pericolosa provocata dall’azione di un batterio che infiamma le meningi encefaliche e/o spinali. Le persone più a rischio di contrarre questa forma di meningite, che può avere conseguenze anche molto gravi, sono i bambini, gli adolescenti e i soggetti con particolari patologie preesistenti. Il vaccino contro la meningite batterica è l’unico antidoto efficace per questa malattia.
A parlarne è Massimo Galli, professore ordinario di Malattie infettive all’Università degli Studi di Milano e Past President della Società italiana di malattie infettive e tropicali (Simit).
Le cause della meningite batterica: Meningococco, Streptococco e Haemophilus
La meningite infettiva è causata da virus, batteri e funghi o miceti. La forma più comune è quella virale o anche detta meningite asettica che è curabile in 7-10 giorni, la meningite batterica invece è più rara e può avere conseguenze letali. La meningite da funghi o miceti colpisce con più probabilità persone immunodepresse e può essere molto pericolosa.
Tra gli agenti responsabili della meningite batterica ci sono il meningococco (Neisseria meningitidis), lo pneumococco (Streptococcus pneumoniae) e l’Haemophilus influentiae. Il più pericoloso di tutti è il meningococco del quale esistono diversi sierogruppi: i più diffusi sono cinque: A, B, C, Y, e W135 ma il più aggressivo è il meningococco C, che insieme al meningococco B è il più frequente in Italia e in Europa.
Meningite batterica: sintomi nei bambini e negli adulti
La meningite batterica è caratterizzata da molti sintomi diversi anche a seconda dell’età di chi la contrae. Nella maggior parte dei casi si tratta di sintomi lievi che peggiorano nell’arco di 3/5 giorni e che inizialmente possono essere associati a un’infezione virale. Tra questi troviamo ad esempio febbre, sonnolenza, fotofobia o rigidità del collo ma che possono evolversi con gravi conseguenze. Nei neonati o lattanti la meningite batterica si manifesta spesso con inappetenza o sonnolenza e continua con febbre alta, vomito, irritabilità, pianto, convulsioni mentre la rigidità del collo non è un sintomo ricorrente, a differenza degli adulti, nei quali si prova dolore anche ad abbassare il mento verso il torace.
Man mano che l’infezione progredisce, i sintomi diventano sempre più evidenti e sia bambini sia gli adulti diventano confusi, irritabili, sonnolenti fino a un livello di incoscienza e mancata reattività dalla quale possono svegliarsi solo con una stimolazione fisica rigorosa: uno stato mentale meglio conosciuto come stupor. La meningite può aggravarsi nell’arco di 24 ore per gli adulti o ancor meno per i bambini e può portare al coma o al decesso in poche ore. La meningite batterica colpisce soggetti sani e giovani, senza alcuna malattia pregressa.
Ci sono anche casi in cui i sintomi della meningite batterica sono lievi e rendono più difficile la diagnosi, ad esempio se il soggetto è in cura con antibiotici per altre ragioni o per un’infezione pregressa che nasconde la vera natura della malattia. Sintomi più leggeri si possono riscontrare in persone immunodepresse o nelle quali il sistema immunitario è già indebolito dall’uso di altri farmaci, negli alcolisti o nelle persone anziane che manifestano più comunemente uno stato confusionale.
I sintomi della meningite batterica sono inizialmente uguali a quelli della meningite virale, ma peggiorano notevolmente con conseguenze fatali per il paziente. La meningite virale ha solitamente un’evoluzione benigna che in genere si risolve da sola nell’arco di 10 giorni dal manifestarsi dell’infezione.
Contagio da meningite batterica: come avviene?
La meningite batterica è più o meno contagiosa a seconda del batterio che la genera: la più pericolosa è quella causata dall’infezione da meningococco che può avere conseguenze permanenti o gravi e talvolta esito letale in pochi giorni, meglio conosciuta come meningite fulminante.
La trasmissione della meningite batterica può avvenire attraverso
- Inalazione di goccioline di saliva emesse da una persona infetta tramite starnuti, baci, colpi di tosse, distanza ravvicinata quando parla
- Contatto con mucose di persona infetta o sangue infetto
- Contatto con oggetti contaminati
- Ingestione di cibi contaminati
Tuttavia la meningite batterica aggredisce anche in seguito a infezioni dei seni paranasali, interventi chirurgici o traumi alla testa.
Periodo di incubazione della meningite batterica
Il periodo di incubazione della meningite batterica va dai 2 ai 10 giorni (tempo massimo previsto per la sorveglianza sanitaria). Dal momento del contagio alla comparsa dei primi sintomi si ha quindi un lasso di tempo abbastanza lungo per sviluppare la malattia, a seconda dei casi. La malattia è contagiosa solo nei giorni precedenti l’esordio e in fase acuta.
Meningite batterica da meningococco: quale vaccino fare ai bambini?
Esistono tre tipi di vaccino contro la meningite da meningococco: il vaccino coniugato contro il meningococco di sierogruppo C (MenC); il vaccino coniugato tetravalente, che protegge dai sierogruppi A, C, W135 e Y; il vaccino contro il meningococco di sierogruppo B. Il calendario vaccinale raccomanda fortemente la vaccinazione anti-meningococco C (spesso somministrata in versione “quadrivalente” insieme a A, W135 e Y) nei bambini che hanno compiuto un anno (con un richiamo da adolescenti), oltre che nei ragazzi tra i 12 e i 18 anni, mentre la vaccinazione contro il meningococco B viene raccomandata nel corso del primo anno di vita (3 dosi nei primi sei mesi di vita e un richiamo a 13° mese).
Chi sono i portatori sani
Nella maggior parte dei casi le persone si autoimmunizzano contro la meningite da meningococco: ad ammalarsi è una percentuale minima di persone, e tra questi ci sono soprattutto i bambini, per via del fatto che il loro sistema immunitario è ancora in formazione, e i ragazzi, che hanno una vita sociale molto intensa che favorisce lo scambio di batteri. Oltre, conclude Galli, a “persone portatrici di rari assetti genetici che comportano riduzione della risposta immunitaria e soggetti con alcune malattie, come coloro a cui è stata asportata la milza, pazienti con talassemia, anemia falciforme, epatopatie gravi, diabete giovanile o insufficienza renale”.
Come si riconosce la meningite batterica?
In caso di comparsa di uno o più sintomi tra quelli sopra descritti, è bene rivolgersi immediatamente al medico curante o, meglio ancora, recarsi presso al Pronto Soccorso ospedaliero per un esame approfondito della situazione complessiva. La meningite batterica necessita di un trattamento tempestivo e, qualora dovesse essere diagnosticata come tale, rappresenta un’emergenza medica da segnalare.
Fare una diagnosi di meningite batterica non è facile, proprio perché i sintomi sono simili a quelli di una comune influenza e anche a quelli di una meningite virale. Per individuarla c’è bisogno di un esame obiettivo, un’emocultura e una puntura lombare. I medici alle prese con casi di meningite batterica, finché non hanno chiara la natura dell’agente patogeno coinvolto, devono informare le autorità sanitarie della zona e procedere all’isolamento del paziente, in modo da evirare la diffusione del contagio che può avere conseguenze anche fatali per gli altri eventuali soggetti coinvolti.
Le conseguenze gravi della meningite batterica
La meningite batterica può portare a gravi conseguenze come ad esempio encefalite o mielite, ovvero infiammazione di encefalo e midollo spinale che possono essere permanenti o temporanee e che comportano difficoltà di concentrazione, apprendimento e/o linguaggio, perdita di memoria o vista e udito, difficoltà di concentrazione, apprendimento e/o linguaggio, disturbi comportamentali, paralisi cerebrali (soprattutto nei bambini molto piccoli), disturbi di equilibrio e coordinazione. Un’altra conseguenza dell’infezione da meningite batterica può essere la setticemia, ovvero un’infezione del sangue scatenata dai batteri a livello stistemico (cioè che interessa tutto l’organismo), che può danneggiare gli organi in modo letale.
Fonti / Bibliografia
- Galli Massimo | Università degli Studi di Milano Statale
- Calendario vaccinale del Piano nazionale di prevenzione vaccinale 2017-2018Calendario vaccinale, con tabella per vaccino e classe di età. Tempi e modalità di somministrazione