Melanoma: sintomi, come riconoscerlo e proteggere i bambini

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 14/08/2024 Aggiornato il 14/08/2024

Il melanoma è un tumore della pelle particolarmente aggressivo. L’esposizione eccessiva e non protetta al sole rappresenta un importante fattore di rischio. Serve quindi proteggersi e proteggere anche i più piccoli. Le scottature in età infantile possono infatti favorirlo.

controllo nei bambini

Esistono vari tipi di tumori della pelle. I più comuni sono i carcinomi, tumori che in genere non sono particolarmente aggressivi, evolvono in modo lento e non danno metastasi. Diverso il discorso per il melanoma, un tumore decisamente più aggressivo che interessa la cute e, sia pur con minor frequenza, gli occhi e le mucose. Pur avendo una base genetica, il melanoma vede nell’esposizione solare il primo fattore di rischio.

Proteggersi dagli Uv è quindi basilare per preservare la salute; fondamentale in modo particolare è la protezione dei bambini: le scottature solari in età infantile rappresentano infatti un insulto forte alla cute che può aprire la strada al melanoma in età adulta. Le creme solari sono indispensabili ma per una protezione efficace, sin dall’infanzia, servono anche indumenti adatti, cappello e molto buon senso.

Come si manifesta un melanoma

I melanomi, che interessano principalmente la cute ma possono colpire anche le mucose e gli occhi, sono tumori particolarmente aggressivi che originano dai melanociti, le cellule che producono la melanina, il pigmento che dà alla cute la sua colorazione. I numeri del melanoma sono purtroppo in costante crescita: 12.700 casi stimati nel 2023, secondo i dati de “I numeri del cancro 2023” di AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica), di cui 7 mila nuove diagnosi fra gli uomini e 5.700 fra le donne.

Ma a preoccupare gli esperti è soprattutto il fatto che se il melanoma un tempo interessava principalmente la fascia adulta della popolazione, oggi crescono i casi anche tra i più giovani e questo per errori di approccio al sole durante infanzia e adolescenza, di cui lo scotto si paga in età adulta. L’esposizione eccessiva e non protetta al sole, sin da bambini, rappresenta infatti uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di questo tumore.

Chi è più a rischio

I fototipi chiari (cioè chi ha pelle chiarissima, capelli rossi e occhi verdi, oppure pelle chiara, capelli biondi e occhi azzurri) sono i più esposti al rischio di melanoma, ma lo sono ancora di più i soggetti con una bassa “quantità minima eritematogena”, coloro cioè che diventano rossi e manifestano un eritema solare con un breve tempo di esposizione al sole.

Il melanoma colpisce più gli uomini delle donne. Secondo uno studio americano, la probabilità di svilupparlo nel corso della vita è dell’1,72% nel sesso maschile e dell’1,22% in quello femminile. Una disparità non certo significativa che si lega innanzitutto a fattori ormonali.

Gli estrogeni svolgono infatti un’azione protettiva nei confronti del photoaging, l’invecchiamento indotto dall’esposizione solare e i raggi Uv. Al contrario gli androgeni, gli ormoni maschili, sembrano essere più suscettibili all’azione delle radiazioni. Gli ormoni femminili sembrano proteggere anche dal rischio di recidiva e riducono la mortalità nel caso di melanoma.

melanoma nelle donne

L’assunzione della pillola contraccettiva, le terapie per la fertilità o la terapia sostitutiva in menopausa non aumentano il rischio di melanoma. Le donne sono più colpite dal melanoma a livello degli arti, specialmente inferiori, mentre l’uomo sul tronco, dove il tumore colpisce in modo più aggressivo.

Gambe e tronco sono zone più frequenti in età giovanile mentre l’area della testa e del collo e gli arti superiori si ammalano generalmente in età più avanzata, probabilmente per un accumulo di raggi ultravioletti nel corso degli anni.

I sintomi

Il melanoma può sembrare un neo ma non lo è. Lo si può distinguere però facendo un’accurata ispezione basandosi sulla regola dell’ABCDE:

  • Asimmetria: i nei sono simmetrici mentre il melanoma è asimmetrico
  • Bordi irregolari: nel melanoma i bordi sono frastagliati, mentre un nevo ha bordi regolari
  • Colore disomogeneo: i nevi hanno un colore unico e uniforme, mentre il melanoma può avere diversi colori
  • Diametro superiore a 6 mm: i nevi non superano i 6 mm di diametro, i melanomi sono solitamente caratterizzati da un diametro superiore ai 6 mm
  • Evoluzione: un nevo o una macchia che crescono rapidamente devono far sospettare la presenza di melanoma.

Nel caso in cui si noti uno di questi segnali è bene rivolgersi al medico o direttamente al dermatologo. E’ consigliabile in ogni caso sottoporsi a un controllo annuale dei nei.

La visita dermatologica, attraverso l’esame clinico, è utile per altro per individuare le persone a rischio (per fototipo, ad esempio, o per familiarità al melanoma) così da suggerire un ritmo più serrato di controlli o di altri esami mirati. La prevenzione rimane infatti la strategia più efficace per contenere i danni: un melanoma scoperto tempestivamente può risolversi positivamente rispetto ad uno stadio avanzato.

melanoma negli uomini

I melanomi degli occhi, in genere, provocano disturbi della vista e possono essere facilmente diagnosticati con la visita oculistica. E’ più difficile la diagnosi nei rari casi in cui il melanoma può svilupparsi ad esempio sotto le unghie, all’interno della bocca o delle mucose digestive, urinarie e dei genitali.

Non a caso il melanoma in area vulvare viene considerato tra i più pericolosi proprio perché può passare facilmente inosservato: secondo uno studio condotto negli Stati Uniti, tra il 10% e il 20% delle donne tra i 30 e i 40 anni che si recano dal ginecologo per vari motivi, presenta una o più lesioni pigmentate di varia natura (nevi, cheratosi seborroiche, ecc…) di cui non sapevano l’esistenza e che viene scoperta in modo del tutto casuale.

Come proteggere i bambini

Nelle popolazioni con la pelle chiara si stima che il 70-95% dei melanomi siano causati dalle radiazioni UV. Pertanto, una percentuale significativa di tumori della pelle può essere prevenuta riducendo l’esposizione eccessiva al sole. La prevenzione del melanoma passa quindi per la protezione solare e dovrebbe iniziare sin dai neonati come precisano gli esperti del IMI, Intergruppo Melanoma Italiano.

Le scottature in età pediatrica sono un fattore che predispone al melanoma. Occhi grigi, azzurri o marrone verdi. Capelli biondi o rossi, pelle chiara con efelidi e nei sulle braccia. È questo l’identikit dei bambini italiani più esposti alle scottature.

Chi ha gli occhi chiari o marrone/verde corre un rischio solo lievemente più alto di bruciarsi al sole, ma l’eventualità cresce sensibilmente per chi ha più di 20 nei sulle braccia e addirittura raddoppia per chi ha una pelle molto chiara rispetto a chi ne ha una scura. Grazie alle continue e ripetute campagne di prevenzione, nonostante quasi un bambino su quattro secondo i dati della Campagna di sensibilizzazione “Il Sole per Amico” promossa da IMI, subisca una esposizione intensa soprattutto al mare, la prevalenza delle scottature è calata del 4,4% negli ultimi 15 anni. Eppure si brucia ancora il 9,4% dei bambini.

Se da un lato negli ultimi 15 anni è aumentato del 14,7% l’uso di creme solari (dal 71,1% all’85,8%) e dell’11,1% (dal 19,7% al 28,8%) l’impiego della maglietta ogni volta che si sta al sole, dall’altro il cappello invece non viene considerato un mezzo di protezione tanto che è aumentato del 6,6% chi non lo usa mai (dal 20,9% al 26,5%).

Come proteggere i più piccoli

  • Non esporre mai i neonati sotto i sei mesi di età per i quali è anche sconsigliato l’uso di filtri solari. Non vanno portati in spiaggia d’estate neanche se sistemati al riparo dell’ombrellone.
  • Molta cautela tra i 6 mesi e un anno: i piccoli possono stare al sole  solo durante le prime ore della mattina e il tardo pomeriggio, sempre con un’adeguata protezione. E questo non solo in spiaggia ma in tutte le situazioni di sole, in montagna piuttosto che al lago, in piscina, durante una gita all’aperto e al parco in città.

Come proteggere i più grandi

Vale la regola della massima protezione in qualunque situazione di esposizione, in vacanza come in città, al mare e in montagna, durante il gioco e mentre i piccoli praticano le attività sportive, in acqua e fuori dall’acqua.

Per proteggere la pelle delicata dei bambini è sempre indicato un solare con SPF 50 o 50+. «In tutti i casi occorre fare attenzione a non sovrastimare la protezione fornita dagli schermi solari, in particolare quelli con indice protettivo alto, che spesso danno una falsa rassicurazione» precisa la professoressa Ketty Peris, Past President SIDeMaST (Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse) e Professore Ordinario di Dermatologia presso l’Università Cattolica di Roma.

«Questo potrebbe favorire un comportamento a rischio per l’insorgenza dei tumori della pelle: un’adeguata fotoprotezione deriva dalla combinazione di più misure quali cercare l’ombra, l’utilizzo di indumenti, cappelli e occhiali e l’applicazione di schermi solari sulle zone scoperte». Buone norme che valgono per tutti e a maggior ragione per i bambini.

Strategiche quindi le proprietà protettive di abiti, cappelli e occhiali da sole. Studi epidemiologici hanno ripetutamente riscontrato una riduzione del rischio di scottature solari, di sviluppo di nevi nei bambini e di melanoma proprio grazie alla protezione solare offerta dagli abiti rispetto alle creme solari. Le proprietà protettive degli indumenti variano in base a diversi fattori ed è bene tenerne conto sia nel caso dei bambini che degli adulti, tutto in funzione di una prevenzione del melanoma:

  • il tipo di fibra: i tessuti a trama fitta, come il denim, la tela, la lana o le fibre sintetiche, sono più protettivi rispetto ai tessuti trasparenti e sottili. Il cotone non sbiancato contiene lignine naturali che agiscono come assorbitori di raggi UV. I poliesteri lucidi e persino le sete satinate leggere possono essere altamente protettivi perché riflettono le radiazioni. Esistono poi tessuti high-tech trattati con assorbitori UV chimici o coloranti impediscono una certa penetrazione dei raggi UV
  • la densità della trama: più è fitta meno lascia passare gli Uv
  • il colore: i coloranti contribuiscono a bloccare i raggi UV e per questo i capi in colori scuri o luminosi impediscono ai raggi UV di raggiungere la pelle assorbendoli invece di lasciarli penetrare
  • La foggia: più un capo copre la pelle, più ovviamente proteggere. Attenzione in modo particolare ai cappelli: anche quelli per i bambini, dovrebbero avere tese larghe per proteggere il cuoio capelluto, il viso, il collo e le orecchie.

Il melanoma in gravidanza

Ad oggi non esistono ad oggi linee guida ufficiali per il trattamento del melanoma in gravidanza nonostante circa un terzo delle donne che ricevono una diagnosi di melanoma si trovi in età fertile. Può succedere che in attesa alcuni nevi già presenti appaiano più grandi: il fenomeno però non deve allarmare perché in genere questo sembra essere più che altro l’effetto della distensione della cute conseguente all’aumento di peso in attesa. Anche l’aumentata vascolarizzazione dei nei che li rende più visibili in gravidanza si limita ai nove mesi rientrando subito dopo il parto.

Secondo alcune ricerche quindi la gravidanza non sembra incidere sull’esito delle lesioni melanocitarie. Va sempre ricordato però che anche in gravidanza, come in tutte le altre fasi della vita, eventuali lesioni sospette vanno sempre monitorate, ed eventualmente asportate chirurgicamente, in base alla decisione del ginecologo e del dermatologo.

 
 
 

In breve

 

Il melanoma è un tumore della pelle particolarmente aggressivo, con numeri in crescita. La prevenzione passa da una corretta esposizione al sole, limitata il più possibile nel tempo e protetta. Questo vale in modo particolare per i bambini: le scottature in età infantile sono infatti una delle concause che può contribuire allo sviluppo di un melanoma in età adulta.

 

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