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Buone notizie per gli oltre 12mila italiani che ogni anno si ammalano di melanoma: questo tumore, infatti, è sempre più trattabile. Grazie alla diagnosi precoce e alle cure, oggi circa il 90% dei pazienti guarisce. Anche per le forme più avanzate sono stati compiuti grandi progressi. Non bisogna, però, abbassare la guardia. Specialmente fra i giovani: i casi in questa fascia d’età, infatti, sono in aumento. Basti pensare che il 20% delle nuove diagnosi registrate in Italia nel 2019 ha riguardato persone con meno di 40 anni. A dirlo gli esperti di Fondazione Aiom (Associazione italiana oncologia medica).
Un tumore della pelle
Il melanoma è un tumore
che origina dai melanociti, le cellule che contengono la melanina, il pigmento responsabile della colorazione della pelle. Si tratta di una malattia che colpisce con frequenza i giovani, tanto che è il secondo tumore per incidenza nei maschi di età inferiore ai 49 anni e il terzo nelle donne della stessa fascia d’età.
Come per gli altri tumori, non si conoscono esattamente le cause scatenanti. Si conoscono, però, i fattori di rischio. Il principale è rappresentato dalla scorretta esposizione al sole() e ai raggi ultravioletti (Uva
e Uvb). Anche l’utilizzo di lampade solari e lettini abbronzanti
è associato a un aumento del rischio. Fra gli altri fattori predisponenti ci sono: la presenza di più di 15 nevi, la presenza di molte lentiggini, la presenza di nevi atipici, la carnagione chiara, pregresse scottature solari, storia famigliare di melanoma solare.
I sintomi da non sottovalutare
Quando è il caso di rivolgersi al medico? Quando si nota la comparsa di una lesione pigmentata o parzialmente pigmentata sulla cute o quando una lesione o un neo modificano aspetto o diventano sintomatici (causando sintomi come prurito, arrossamento, sanguinamento). In particolare, è bene fare attenzione alle lesioni che presentano asimmetria dei bordi, irregolarità nei colori, accrescimento, prurito persistente , sanguinamento spontaneo.
Fondamentale la diagnosi precoce
In genere, se il melanoma viene scoperto in fase iniziale, si procede alla sua rimozione chirurgica. Nel caso in cui l’esame istologico confermi che si tratta di tumore, si può intervenire una seconda volta per asportare la pelle attorno e allargare i margini, in modo da ridurre il rischio di recidiva e per ricercare il linfonodo sentinella (che drena la sede cutanea o mucosa da dove si è sviluppato il melanoma primario). Il medico potrà anche proporre la biopsia del linfonodo sentinella per evidenziare l’eventuale presenza di metastasi linfonodali e altri esami per escludere la presenza di eventuali metastasi. Nei casi più avanzati possono essere necessari altri trattamenti, come chemioterapia e altre cure farmacologiche.