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Secondo uno studio condotto negli Stati Uniti l’ inquinamento atmosferico non solo provoca malattie ai polmoni ma potrebbe scatenare problemi ai reni, come la Mrc, ossia l’insufficienza renale cronica che si manifesta quando i reni si rovinano e non riescono a filtrare bene il sangue.
Particelle pericolose
È quanto è scoperto dai ricercatori dell’Università del Michigan in uno studio pubblicato sulla rivista medica Plos One, secondo cui le particelle Pm 2,5, contenute nello smog, sono in grado di rimanere nell’aria molto più a lungo della altre e di conseguenza vengono inalate regolarmente. Ma non solo: secondo gli studiosi nell’aria inquinata sarebbero sospesi anche metalli pesanti come mercurio, piombo e cadmio, che influiscono negativamente sulle funzionalità dei reni.
Chi rischia di più
Dagli esami è affiorato un possibile legame tra la concentrazione delle Pm 2,5 e i tassi della malattia renale cronica (Mrc). Nelle aree con miniere di carbone, esattamente nella regione dell’Appalachia, che si trova a Est degli Stati Uniti, è stato rilevato un rischio superiore del 13% nelle donne e del 19% negli uomini di contrarre la malattia renale cronica. L’autrice principale dello studio, Jennifer Bragg-Gresham, ha dunque concluso che l ’inquinamento atmosferico contiene sostanze dannose in grado di colpire direttamente i reni, proprio come il fumo.
Anche altre cause
L’insufficienza renale cronica si contraddistingue per l’incapacità dei reni di filtrare correttamente le scorie metaboliche dal sangue. Tra le principali cause all’origine vi sono anche il diabete e l’ipertensione. Si manifesta con: affaticamento, minzione notturna, nausea, prurito, crampi muscolari, spasmi, affanno, stato confusionale e colore della pelle giallo-bruna. Per confermare le disfunzionalità renali sono necessari esami delle urine e del sangue, ecografia e, in alcuni casi, anche la biopsia.