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I bambini italiani anche nel corso della seconda ondata di pandemia di Covid-19 conducono una vita “quasi” normale perché riescono per lo meno a frequentare la scuola elementare e fino alla prima media in presenza quasi ovunque. Restano però più esposti ai virus respiratori che circolano ogni anno, responsabili di raffreddore e mal di gola. A questi si aggiungono il virus dell’influenza stagionale e il Sars-Cov-2. È vero che, secondo gli esperti, i giovanissimi si ammalano meno rispetto agli adulti e incorrono più raramente in complicanze. Questo però non significa che non vadano protetti, non solo se soffrono di qualche malattia cronica o se stanno seguendo cure particolari. La maggior parte dei genitori italiani è consapevole di questa necessità e, infatti, quasi tutti sono d’accordo nell’effettuare il vaccino antinfluenzale ai bambini.
Sì al vaccino contro l’influenza per i bambini
Ben 7 genitori su 10 ritengono che i bambini vadano immunizzati contro l’influenza stagionale, la cui campagna vaccinale è partita da qualche settimana ma andrà ancora avanti, tenendo conto che il picco è solitamente concentrato fra gennaio e febbraio. Il dato è stato diffuso in seguito a un sondaggio svolto da un portale di salute in collaborazione con la Società italiana di Pediatria su un campione di 1.200 genitori. Il campione era composto per il 60 per cento da genitori di bambini di età compresa tra i 6 mesi e i 6 anni, per il 26 per cento da genitori di bambini dai 7 ai 12 anni e, ancora, per il 13 per cento famiglie con bambini dai 12 anni in poi. Circa 7 genitori su 10, secondo il sondaggio, quest’anno ha scelto di far effettuare il vaccino antinfluenzale ai bambini. Si tratta di un deciso cambiamento di rotta rispetto al passato, se si pensa che alla domanda “Negli anni precedenti, hai scelto di far vaccinare tuo figlio contro l’influenza?” il 77 per cento del campione aveva risposto “no”.
Il peso del Covid-19
Su questa decisione per oltre un genitore su due gioca un ruolo importante la pandemia da Covid-19. Effettuare il vaccino antinfluenzale ai bambini in tempi di pandemia è importante anche per evitare il rischio di una possibile co-infezione di entrambi i virus, situazione che potrebbe peggiorare il decorso clinico. Infatti, le vie aeree già indebolite dall’influenza potrebbero andare più facilmente incontro a complicanze in caso di attacco da Sars-Cov-2 e viceversa. Il vaccino costituisce, quindi, una protezione in più. Chi non ha ancora vaccinato il proprio bambino, può quindi rivolgersi al proprio pediatra per avere informazioni.
Fonti / Bibliografia
- Società Italiana di Pediatria - Separare la cura e l’assistenza del bambino malato dalla Medicina generale dell’adultoDalla nascita e per l’intera vita: la Società Italiana di Pediatria (SIP) è nata nel lontano 1898 proponendo un’innovazione che avrebbe segnato un grande cambiamento nei decenni successivi: separare la cura e l’assistenza del bambino malato dalla Medicina generale dell’adulto. Con i suoi circa 10 mila Soci la SIP rappresenta la casa comune di tutti i pediatri italiani perché vi partecipano pediatri universitari, ospedalieri, di famiglia e di comunità.