Sarà Covid o influenza? Come riconoscere i sintomi nei bambini

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 03/11/2020 Aggiornato il 03/11/2020

Nuove ricerche hanno studiato come evitare di confondere le due malattie per cure più efficaci e tempestive perché capire se sarà covid o influenza non è facile né immediato

Sarà Covid o influenza? Come riconoscere i sintomi nei bambini

I sintomi di un’influenza rispetto a quelli provocati dal Covid possono essere difficili da distinguere per i genitori, soprattutto nei più piccoli, ma tra le due malattie ci sono differenze che non sfuggono ai medici. Le hanno evidenziate i pediatri del Children’s National Hospital di Washington, con una ricerca pubblicata su Jama che aiuta a capire se sarà covid o influenza.

Disturbi più gravi

I pediatri hanno preso in esame 315 bambini ai quali è stato diagnosticato il Covid tra marzo e maggio 2020, e 1.402 bambini  che avevano avuto un’influenza di tipo A o B tra il primo ottobre 2019 e il 6 giugno 2020. In particolare, l’analisi ha riguardato la necessità di ricovero e di cure, ma soprattutto i sintomi. 

Dall’analisi dei sintomi emerge che i bambini che si ammalano di Covid i disturbi sono più evidenti: hanno più spesso febbre (che sale in tre bambini su quattro, contro la metà dei bimbi con influenza), diarrea o  vomito (che si presenta nel 26% di loro, contro il 12% degli altri), dolore a muscoli e arti (che interessa il 22% dei colpiti da Sars-CoV 2, contro il 7% di chi ha un’influenza), al petto (11% e 3%, rispettivamente), mal di testa (11 e 9%). Tosse e respiro corto sembrano, invece, colpire in misura eguale le due tipologie di pazienti e in questo caso è più difficile capire se sarà covid o influenza.

Problemi gastrointestinali

I pediatri dell’Università di Belfast  hanno pubblicato un altro studio secondo cui i sintomi del Covid pediatrico che sono particolarmente distintivi – oltre alla febbre – sono quelli gastrointestinali e, in particolar modo, la diarrea e il vomito. Per giungere a queste conclusioni hanno studiato quasi mille bambini e ragazzi tra i 2 e i 15 anni tra aprile e luglio. Le caratteristiche più frequenti e più strettamente collegate alla presenza di anticorpi specifici erano la febbre, l’affaticamento, le manifestazioni gastrointestinali e la perdita di olfatto e gusto. Meno presente, rispetto agli adulti, la tosse.

 

 
 
 

Da sapere!

Per limitare il più possibile il rischio di diagnosi errate i pediatri suggeriscono di vaccinare i propri figli contro l’influenza: in caso di sintomi se un bambino ha fatto il vaccino è più probabile che si tratti di Covid-19.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti