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L’influenza stagionale interessa ogni anno almeno 7-8 milioni di italiani, andando a mettere sotto pressione gli ospedali nei periodi di massima diffusione. Secondo gli esperti quest’anno il picco è previsto per fine gennaio. E l’ormai inevitabile sovrapposizione con l’emergenza Covid-19 allarma l’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Ecco perché, sottolineano gli esperti, oggi è ancora più importante non sottovalutare la normale influenza. Che è, sì molto diffusa e spesso di lieve entità, ma non per questo senza complicanze.
Monitorare l’influenza stagionale
Con il Covid-19, quest’anno la situazione rischia di andare incontro a complicanze diffuse e difficilmente gestibili. Ecco perché, dallo scorso 12 ottobre e fino ad aprile, l’Iss ha attivato un piano speciale di monitoraggio dell’influenza stagionale. Per ora, i casi di influenza sono sotto la media, ma si prevede una crescita per fine gennaio. Il rischio è quello di intasare gli ospedali già messi a dura prova dalla pandemia e – come spiega il presidente della Società Italiana di Medicina Interna (Simi), Antonello Pietrangelo – di non riuscire a garantire standard di cura adeguati ai pazienti non Covid-19.
Gli antibiotici non servono a nulla
Ecco perché, è ancora più importante fare chiarezza sul tema e sfatare alcuni falsi miti che ruotano intorno all’influenza stagionale. Come spiegato dagli esperti dell’Iss, infatti, sul tema influenza si sono nel tempo andate a modellare delle credenze spesso molto distanti dalla realtà. Per esempio, è importante ribadire come l’influenza stagionale non si curi ricorrendo agli antibiotici che, agendo solo contro infezioni batteriche, sono del tutto inutili contro malattie virali come l’influenza.
Come prevenire
Un aiuto per scongiurare l’influenza arriva, invece, dalle fondamentali norme di prevenzione che già ci proteggono dal Covid-19: lavarsi spesso e a lungo le mani, utilizzare fazzoletti usa e getta e coprirsi naso e bocca quando si starnutisce. Certo, in via preventiva, è corretta la concezione secondo cui una spremuta d’arancia aiuti a rafforzare il sistema immunitario grazie alla Vitamina C. Attenzione però a non esagerare, se non si vuole andare incontro ad acidità gastrointestinale.
Vaccino? Sì, soprattuto in gravidanza
Occorre poi sbugiardare la credenza secondo cui il vaccino anti-influenzale possa far ammalare di influenza. Il perché è presto detto. Infatti, il vaccino viene fatto con virus inattivo, quindi incapace di provocare la malattia. In tema di vaccino, è però giusto avere presente come questo non protegga da qualsiasi virus parainfluenzale. Al contempo, però, è fondamentale ricordare come il vaccino sia sicuro e, anzi, fortemente consigliato per le donne in gravidanza, in qualsiasi fase della gravidanza.