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Normalmente l’influenza è una malattia semplice che si risolve, ma in gravidanza non va sottovalutata perché in alcuni casi potrebbe essere rischiosa. “Infatti, a causa delle alterazioni del sistema immunitario e dei cambiamenti fisiologici che avvengono nel corso dei nove mesi, le donne incinte sono più vulnerabili e presentano maggiori possibilità sia di ammalarsi sia di sviluppare complicanze che potrebbero mettere a rischio la gestazione stessa o la salute, propria o del bebè” spiega la dottoressa Rossella Nappi, professoressa di ostetricia e ginecologia all’Università degli Studi di Pavia e presidente dell’Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI). Per questo, si consiglia alle future mamme di vaccinarsi e di seguire alcune regole di prevenzione, come lavarsi spesso le mani ed evitare i luoghi affollati. Se ci si ammala, la cura migliore consiste nel riposarsi il più possibile e nel bere molto. Per combattere i sintomi, si può utilizzare il paracetamolo.
Influenza nel primo trimestre
L’influenza in gravidanza è pericolosa? Non è il caso di allarmarsi, ma è bene non sottovalutarla. Nel corso del primo trimestre i rischi maggiori sono a carico del bambino. Secondo alcuni studi, infatti, un’influenza contratta nelle prime settimane di gestazione può aumentare il rischio di malformazioni congenite nel nascituro (come labbro leporino) e un arresto dello sviluppo dell’embrione.
L’influenza in gravidanza comunque non va mai trascurata, indipendentemente dalla fase della gestazione in cui ci si trova. “A essere pericolosa è soprattutto la presenza di una febbre alta, sopra i 38,5- 39°, e persistente” avverte l’esperta. In tutte le epoche bisogna fare particolare attenzione anche allo sviluppo di sovra-infezioni batteriche da streptococco beta emolitico. Il batterio, infatti, dalle vie respiratorie, può raggiungere l’intestino e le vie urinarie fino ad arrivare all’ambiente vaginale, dove può determinare una rottura precoce del sacco con aborto del feto.
Secondo e Terzo trimestre
Se la donna contrae l’influenza durante il secondo o terzo trimestre di gravidanza e va incontro a un importante rialzo termico potrebbe correre un rischio aumentato di sviluppare contrazioni uterine, di subire un aborto tardivo, di avere un parto pretermine o di necessitare di un parto cesareo.
Non va dimenticato che in tutte le epoche, influenza e febbre alta possono causare complicanze nella futura mamma, soprattutto a carico del sistema cardiorespiratorio a causa di alcune modificazioni fisiologiche tipiche della gravidanza stessa, come l’incremento della gettata cardiaca e del consumo di ossigeno e la diminuzione della capacità polmonare.
Fra le complicanze più frequenti ci sono la disidratazione, il dolore al petto, le difficoltà respiratorie, la tosse con sangue, le polmoniti, che talvolta possono richiedere il ricovero. In presenza di queste problematiche è importante rivolgersi al medico. È stato calcolato che una donna in dolce attesa, se colpita dall’influenza anche in assenza di patologie sottostanti, corre un rischio tre volte maggiore di contrarre un’infezione respiratoria come bronchite, polmonite virale e batterica in forma severa.
“A essere più vulnerabili sono le donne che soffrono già di altre malattie, come malattie croniche dell’apparato cardio-vascolare o respiratorio o diabete gestazionale” ricorda Nappi.
Rischi per il feto
- Aumentato rischio di malformazioni congenite
- Basso peso alla nascita
- Nascita pretermine
- Morte endouterina
Cosa prendere e come curarla
- La migliore strategia per curare l’influenza in gravidanza consiste nel concedere all’organismo il riposo di cui ha bisogno per guarire. Questo non significa che si debba stare per forza a letto, l’importante è non affaticarsi.
- Inoltre, è consigliabile bere molto per contrastare la disidratazione provocata dalla febbre e aumentare l’efficienza delle difese immunitarie. Oltre ad acqua, via libera anche a brodo, tisane, tè, spremute, centrifugati di frutta e verdura fresche.
- Anche se non si ha appetito, bisogna cercare di mangiare qualcosa per non indebolire troppo l’organismo. Vanno benissimo piccoli pasti ma frequenti, soprattutto a base di frutta e verdure, ricche di vitamine che aiutano il sistema di difesa.
- E’ bene poi non coprirsi troppo per non ostacolare la dispersione di calore e favorire il ricambio d’aria negli ambienti domestici. In casa, l’ideale è mantenere un tasso di umidità del 50-55%, se serve anche ricorrendo agli umidificatori, e una temperatura compresa fra i 18 e i 20° C.
Per alleviare i sintomi di congestione possono essere utili vapori, aerosol o suffumigi con acqua calda e bicarbonato o con acque termali. “Attenzione invece ai farmaci perché nel corso della gravidanza possono interferire con la salute e il corretto accrescimento del feto” spiega la ginecologa. L’unico medicinale che si può assumere senza rischi per il bebè è il paracetamolo, che allevia febbre, mal di testa e dolori articolari. Il medico potrebbe anche consigliare degli integratori. In caso di sovra-infezioni batteriche potrebbe prescrivere una cura antibiotica.
Come prevenirla
Per ridurre il rischio di ammalarsi, è utile osservare qualche regola:
- lavarsi spesso le mani con acqua e sapone, soprattutto quando si è in luoghi pubblici;
- evitare di usare i fazzoletti di cotone, che sono un vero e proprio ricettacolo di germi e virus. Preferire quelli usa e getta buttandoli dopo il primo utilizzo;
- vestirsi a cipolla: indossate vari strati di indumenti, da togliere e rimettere a seconda della necessità e della circostanza;
- cercare di dormire a sufficienza. Durante il sonno, infatti, il naturale sistema di difesa si riposa e si rigenera;
- bere tanta acqua nell’arco della giornata. I liquidi, infatti, sono necessari al buon funzionamento degli organi e dei meccanismi di difesa;
- evitare di trascorrere troppo tempo nei luoghi affollati, come i centri commerciali;
- non stare troppo vicini agli altri: la distanza di sicurezza è di almeno 50 cm, che diventano 1,5-2 metri se si tratta di soggetti che tossiscono o starnutiscono;
- adottare uno stile di vita che sia il più attivo possibile e, se si riesce, fare uno sport compatibile con la gravidanza. Il movimento, infatti, stimola il sistema immunitario.
- “Ricordarsi comunque che la migliore arma di prevenzione dell’influenza è rappresentata dal vaccino, che protegge non solo la donna ma anche il bebè” afferma Rossella Nappi. Infatti, gli anticorpi riescono a passare dall’organismo della mamma a quello del bambino. La vaccinazione anti-influenzale, con vaccino inattivato, può essere effettuata in qualsiasi trimestre della gravidanza.
Fonti / Bibliografia
- First-Trimester Influenza Infection Increases the Odds of Non-Chromosomal Birth Defects: A Systematic Review and Meta-Analysis - PMCViral infections during pregnancy raise several clinical challenges, including birth defects in the offspring. Thus, this systematic review and meta-analysis aims to prove and highlight the risk of birth defects after first-trimester maternal ...
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