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Si chiama Efluelda ed è sviluppato anche grazie al contributo dell’Università di Genova, dalla prossima stagione di malanni arriva in Italia il primo vaccino antinfluenzale quadrivalente ad alto dosaggio. Pensato per fornire una maggiore e migliore protezione soprattutto ai nonni, l’Efluelda ha appena ricevuto l’autorizzazione in Europa ed è stato inserito nella Gazzetta ufficiale, ottenendo l’ok per la messa in commercio.
Sarà una stagione particolare
La prossima stagione influenzale non sarà certamente come tutte le altre. Tra coronavirus, sindromi parainfluenzali e influenze vere e proprie, quello che è certo è che sarà fondamentale cercare di ridurre il più possibile gli accessi non strettamente necessari nei Pronto soccorso. A calmierare una situazione che, a oggi, sarà con molta probabilità un’incognita da affrontare il più preparati possibile, arriva il primo vaccino antinfluenzale quadrivalente ad alto dosaggio: Efluelda.
Pensato per chi è più a rischio
Efluelda è il primo vaccino antifluenzale ad alto dosaggio pensato per fornire una migliore protezione alle fasce della popolazione più sensibili ai malanni di stagione. In particolare, il vaccino va incontro ai bisogni degli ultra 65enni che, in tema di influenza, rappresentano i soggetti più a rischio di complicazioni: polmoniti, problemi cardiovascolari e ictus.
Allo sviluppo clinico di Efluelda ha preso parte anche il dipartimento di Scienze della Salute dell’Università di Genova, che ha contribuito come centro di sperimentazione italiano al trial clinico autorizzativo europeo. Come sottolineato da Giancarlo Icardi, docente in Igiene all’ateneo ligure, nel periodo di sperimentazione è stato possibile raccogliere evidenze scientifiche circa l’efficacia del nuovo vaccino antinfluenzale quadrivalente.
Risultati tangibili
I risultati dei test hanno evidenziato la grande efficacia di Efluelda nella prevenzione dei malanni di stagione. Il primo vaccino antinfluenzale quadrivalente ad alto dosaggio permetterà, dunue, di fornire ai soggetti più a rischio una protezione maggiore, favorendo anche la riduzione dei ricoveri ospedalieri e, in contemporanea, allontanando l’eventualità di complicazioni legate all’influenza, come problemi cardiovascolari e polmoniti.