Covid-19, un italiano su tre teme di non saperlo distinguere dall’influenza

Metella Ronconi A cura di Metella Ronconi Pubblicato il 19/11/2020 Aggiornato il 19/11/2020

Secondo una recente ricerca, il timore più diffuso tra gli italiani è quello di non saper distinguere prontamente il Covid-19 dalla classica influenza stagionale. Ecco qualche indicazione utile

Covid-19, un italiano su tre teme di non saperlo distinguere dall’influenza

Assosalute (associazione nazionale che riunisce le aziende che producono e commercializzano in Italia farmaci di automedicazione) ha stimato che saranno tra i 6 e gli 8 milioni gli italiani che avranno a che fare con l’influenza stagionale d’intensità medio-alta, ma con una diffusione probabilmente minore rispetto all’anno passato, grazie alle azioni di prevenzione messe in atto contro il Covid-19, a partire dall’uso delle mascherine.

Cosa temono gli italiani

Secondo il virologo Fabrizio Pregliasco distinguere la normale influenza dal Covid-19 non è così semplice: nonostante i due virus siano diversi, i sintomi che caratterizzano l’influenza stagionale e il Covid-19 sono molto simili; l’unico modo certo per fare una diagnosi differenziale è, quindi, quello di eseguire il tampone.

Il timore più diffuso tra gli italiani in effetti è proprio quello di non essere in grado di saperli distinguere prontamente (33% degli intervistati), c’è poi quello di non poter ricevere cure adeguate (14,7%), soprattutto tra gli over 65, e la paura di un nuovo isolamento (14%), soprattutto tra i più giovani.

I sintomi caratteristici

Il professor Pregliasco ha spiegato, però, che l’influenza con cui abbiamo a che fare tutti gli anni presenta sempre le medesime caratteristiche: insorgenza brusca di febbre oltre i 38, presenza di almeno un sintomo sistemico (dolori muscolari/articolari) e di un sintomo respiratorio (tosse, naso che cola, congestione/secrezione nasale, mal di gola).

La momentanea perdita (anosmia) o diminuzione dell’olfatto (iposmia) la perdita (ageusia) o alterazione del gusto (disgeusia) sono, invece, tipici del Covid-19 e non legati all’influenza stagionale. Per quanto riguarda i bambini, se assistiamo al verificarsi di un unico sintomo respiratorio è verosimile che siamo di fronte a malanni di stagione; se, invece, se ne verifica più di uno contemporaneamente, è bene fare ulteriori accertamenti.

Comportarsi responsabilmente

Pregliasco ha inoltre raccomandato di rimanere in casa se si manifestano i sintomi e isolarsi dagli altri, non andare al Pronto soccorso né presso gli studi medici, ma di chiamare al telefono il medico di famiglia, la guardia medica o i numeri verdi regionali o di pubblica utilità. Rimangono validi i classici consigli di prevenzione, come evitare gli sbalzi di temperatura, prediligere un’alimentazione corretta e cercare di non affaticare troppo il sistema immunitario, mantenendo per esempio una sana flora intestinale con l’aiuto dei probiotici.

 

 

 

 
 
 

Da sapere!

Secondo l’indagine di Assosalute, il 53% degli italiani continuerà a rivolgersi al medico di base, seguito dal 28,4% che, invece, si affiderà alla propria esperienza, curandosi con gli usuali farmaci di automedicazione; cala invece il numero di coloro che si rivolgeranno al farmacista: sono solo il 14,6% degli intervistati.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Referto dell’ecografia morfologica: come capire se c’è qualcosa che non va?

28/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Se il medico che effettua l'ecografia morfologica non rileva anomalie, non ha senso arrovellarsi sul referto. Se ci fosse stato qualcosa che non va sarebbe stato comunicato. In Inghilterra non vengono rilasciati alle pazienti i risultati degli esami proprio per evitare preoccupazioni inutili a chi non...  »

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Fai la tua domanda agli specialisti