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A volte ritornano… E in questo caso, bisogna aggiungere purtroppo. Sono le infezioni sessuali che sembravano scomparse. L’attenzione era scemata, perché i casi si erano ridotti drasticamente. Oggi. invece, è di nuovo boom. Non solo. In Italia sale anche la percentuale di sieropositivi: nel 2016 la prevalenza di hiv è stata circa settantacinque volte più alta rispetto a quella stimata nella popolazione generale. Lo afferma l’ultimo rapporto del Centro operativo aids (Coa) dell’Istituto superiore di sanità.
Hiv e non solo
Ma non è soltanto l’Hiv a far paura. Secondo i dati, nel 2016 sono aumentati del 70% circa i casi di sifilide rispetto ai 1.026 del 2015; raddoppiati rispetto al 2010 i casi di infezione da Chlamydia e triplicati quelli di condilomi ano-genitali, provocati dal papilloma virus.
Donne più colpite
La geografia delle infezioni sessuali per fasce di età vede al primo posto le giovani donne tra i 15 e i 24 anni. Altro dato da non sottovalutare e che emerge dalla ricerca è che dal 2010 le Infezioni sessualmente trasmesse sono aumentate soprattutto nei maschi che fanno sesso con maschi (Msm) e che la percentuale di soggetti testati per hiv è diminuita dal 2005 al 2016, evidenziando come sia ormai diffusa l’opinione che questa infezione non costituisca più un rischio reale.
Il parere dell’esperto
“Il boom delle infezioni trasmesse attraverso i rapporti sessuali – afferma Barbara Suligoi, responsabile del COA – ci fa capire che è necessario prendere urgenti misure per favorire la diagnosi e il trattamento precoce. È essenziale facilitare l’accesso ai servizi sanitari e incrementare le attività di informazione (far conoscere sintomi, segni e complicanze delle Ist), favorire la diagnosi precoce di Chlamydia trachomatis attraverso l’offerta del test a donne giovani, anche asintomatiche, promuovere la proposta del test hiv tra le persone attraverso un counseling mirato, sostenere la prevenzione favorendo la vaccinazione anti-epatite B, anti-epatite A e anti-Hpv”.