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I dati della Sid (Società italiana di diabetologia) sono allarmanti: i casi di diabete in Italia che nel 1985 erano circa 1 milione e mezzo, oggi hanno raggiunto i 5 milioni. In pratica 1 italiano su 60 ha il diabete
Un dato in crescita
Si tratta purtroppo di un dato destinato a crescere, che non si sta rivelando indicatore di un processo di prevenzione e individuazione di persone con diabete, visto che non conteggia il milione di italiani che non sanno di essere già malati. Eppure, secondo gli specialisti, il fattore tempo è discriminante, al punto da penalizzare già il 30% di queste persone, che riportano complicanze micro o macrovascolari.
Una patologia da curare subito
Una volta diagnosticato il diabete, diventa importante la precocità dell’intervento che permette anche la pianificazione della terapia nel tempo e, grazie ai successi della ricerca, di condurre una vita più serena. Secondo Riccardo Fornengo, consigliere nazionale dell’Associazione medici diabetologi, la vera sfida per i medici è responsabilizzare i pazienti alla gestione quotidiana del diabete, patologia cronica, spesso asintomatica e che, se non curata, ha un enorme impatto sulla qualità e sull’aspettativa di vita delle persone.
Oggi ci sono nuovi e più semplici dispositivi
Grazie ai nuovi device con un alto livello di precisione, in Italia c’è stato un cambiamento epocale nella gestione del diabete. Si possono persino indossare i dispositivi viste le dimensioni molto ridotte e la mancanza di fili, tubi e cateteri, evitando le punture quotidiane alle dita e le iniezioni ripetute. In uno dei più recenti registri su quasi 2 mila pazienti pediatrici e adulti in terapia, l’uso di due nuove tecnologie semplici da usare, ma di alto profilo tecnologico, ha dimostrato un controllo glicemico superiore rispetto a quello osservato nel Registro nazionale americano.