Gastroenterite bambini: quando i sintomi sono dovuti ad ansia e depressione

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 22/01/2025 Aggiornato il 22/01/2025

Non solo virus, batteri, malattie croniche dell'intestino: anche ansia e stress possono causare gastroenterite nei bambini. Il decalogo della Società Italiana di Pediatria per aggiornarla al meglio.

Gastroenterite bambini: quando i sintomi sono dovuti ad ansia e depressione

La gastroenterite nei bambini è solitamente dovuta a cause virali. Secondo gli esperti della Società Italiana di Pediatria, però, dolori addominali, diarrea e vomito potrebbero anche essere legati all’ansia. Sempre più bambini infatti sono soggetti a disturbi ansiosi che causano manifestazioni simili a quelle della gastroenterite. È importante capire la vera causa, per curare in modo appropriato la gastroenterite nei bambini.

Le cause della gastroenterite

La gastroenterite nei bambini è un disturbo che può essere acuto o cronico, ossia durare pochi giorni oppure, al contrario, permanere per diverse settimane. La gastroenterite acuta può essere dovuta a germi come:

  • virus, per esempio Rotavirus, Norovirus, Adenovirus
  • batteri come Salmonella, Escherichia coli, Campylobcter
  • parassiti come la Giardia lamblia.

Questi microrganismi raggiungono l’intestino del bambino per contatto diretto con altre persone affette da gastroenterite, oppure maneggiando oggetti o cibi toccati dai soggetti malati. Qualche giorno dopo il contatto con la fonte di contagio, compaiono i sintomi, che sono:

  • dolori addominali
  • diarrea liquida in numerose scariche al giorno
  • nausea
  • vomito
  • stanchezza
  • a volte febbre.

La gastroenterite cronica ha sintomi più sfumati. Può essere dovuta a una cronicizzazione della forma cronica oppure a malattie che causano infiammazione intestinale, per esempio la celiachia.

Come curare la gastroenterite

Nel caso della gastroenterite cronica, è necessario eseguire una serie di accertamenti per capire se il bambino è soggetto a qualche malattia che, tra i sintomi, ha appunto i disturbi intestinali. Se, invece, si tratta di gastroenterite acuta, è importante:

  • proporre al bambino molti liquidi da bere
  • evitare gli alimenti contenenti grassi e proteine animali
  • continuare l’allattamento al seno
  • lasciare che il piccolo riposi finché ne sente la necessità
  • somministrare probiotici solo dietro consiglio del pediatra.

La gastroenterite legata all’ansia nei bambini

A volte, però, le manifestazioni gastroenteriche possono essere dovuti a disturbi di tipo ansioso. Gli esperti della Società Italiana di Pediatria, nel corso del convegno nazionale tenutosi a Firenze a novembre 2024, hanno dichiarato che ansia, depressione, fobie sono in aumento anche tra i bambini, in modo particolare dopo la pandemia da Covid-19 e che in molti casi no oltre il 5% della popolazione pediatrica nei Paesi dell’area mediterranea.

Tra le principali cause l’incremento di ansia e depressione tra i bambini, aggravate dalla pandemia da Covid-19. Per questo, gli esperti stanno approfondendo sempre più il legame tra cervello e intestino, con l’obiettivo di comprendere l’impatto che le emozioni e lo stress possono avere sul benessere fisico dei bambini. “La maggiore conoscenza è necessaria anche per evitare esami non necessari che, anziché rassicurare, aumentano lo stress nei più piccoli” spiega la Professoressa Annamaria Staiano, Presidente della Sip. “Il nostro obiettivo è supportare le famiglie nella gestione serena di questi disturbi, fornendo strumenti basati sulle più recenti evidenze scientifiche e promuovendo un approccio di cura centrato sulla salute psico fisica dei bambini”.

Come comunicano cervello e intestino

L’intestino e il sistema nervoso sono costantemente in contatto tra loro attraverso una complessa serie di segnali biochimici. Questa interconnessione ha influssi su diverse attività intestinali, come motilità, composizione del microbioma, secrezioni e influenza anche emozioni e sensazioni fisiche. Se si verifica uno squilibrio di questo continuo dialogo si possono verificare disturbi.

Per esempio, l’eccesso di informazioni dovute ad ansia, stress, depressione provoca una iperstimolazione dell’intestino. Succede però anche il contrario: i problemi intestinali possono essere legati ad ansia e depressione. I disordini funzionali dell’intestino sono chiamati, oggi, “disturbi dell’interazione intestino-cervello”o DGBI. Possono comparire in qualsiasi fase dell’età pediatrica, comparendo come rigurgiti nei lattanti, stipsi funzionale e colon irritabile nei bambini più grandi.

Affrontare i disturbi di cervello e intestino

Per la gestione dei disturbi dell’interazione intestino-cervello nei bambini, è essenziale abituarli ad una alimentazione corretta fin da primi anni di vita. La donna in attesa, anzi, deve seguire uno stile alimentare sano, povero di zuccheri semplici, di troppe proteine e di cibi processati, fin dalla gravidanza.

Inoltre, contro i disturbi di questo tipo possono le recenti linee guida delle Società Italiane di Gastroenterologia Pediatrica includono la terapia cognitivo-comportamentale e l’ipnoterapia focalizzata sull’intestino, entrambe volte a insegnare la gestione delle emozioni e della percezione del dolore. “La terapia cognitivo-comportamentale aiuta i bambini a prendere consapevolezza dei propri stati di ansia, insegnando loro a modulare le reazioni emotive e a non somatizzare il dolore intestinale”, spiega il Professor Giovanni Di Nardo, gastroenterologo pediatra e Professore di Pediatria della Sapienza Università di Roma.

Il Decalogo Sip per il benessere intestinale dei bambini

Ecco i dieci consigli della Sip per proteggere il benessere intestinale e quindi prevenire la gastroenterite nei bambini di origine psicologica.

Da non fare

  1. Ricorrere a esami inutili, spesso legati all’ansia dei genitori, che possono essere invasivi e non necessari. Si deve fare sempre riferimento al proprio pediatra curante.
  2. Offrire tisane dolci e succhi per alleviare le coliche, perché il gusto dolce può creare dipendenza e favorire l’obesità.
  3. Stabilire cambi frequenti del latte senza motivo e senza una reale esigenza perché non apporta benefici. Sostituirlo con bevande “a base di …” può compromettere la crescita.
  4. Adottare diete di eliminazione senza essere seguiti da un esperto, perché questi regimi fai da te possono causare squilibri nutrizionali e compromettere lo sviluppo. Il glutine, per esempio, non deve essere eliminato senza una provata diagnosi di celiachia.
  5. Abituare i bambini prodotti ultra-processati, che possono avere effetti negativi sull’umore e sul microbiota intestinale.

Da fare

  1. Consultare il pediatra prima di intraprendere nuove cure o cambiare dieta, per evitare trattamenti non necessari e garantire scelte sicure.
  2. Seguire la dieta mediterranea, ricca di verdure, frutta, legumi, cereali integrali e olio d’oliva che sono benefici per l’intestino e per il sistema nervoso.
  3. Considerare la terapia cognitivo-comportamentale e l’ipnoterapia, che sono approcci innovativi per insegnare ai bambini a gestire stress e dolore e non hanno effetti collaterali.
  4. Incoraggiare tecniche di rilassamento come lo yoga o il rilassamento di Benson, che consistono in esercizi di respirazione addominale e focalizzazione positiva possono alleviare i sintomi dello stress.
  5. Utilizzare le televisite per un accesso più semplice a specialisti qualificati. Sono una soluzione pratica per ricevere supporto professionale anche a distanza, senza che sia necessario portare ogni volta il bambino in ambulatorio.

Photo by BenKerkx for Pixabay

 
 
 

In breve

Anche ansia, stress, depressione possono causare gastroenterite nei bambini, perché sistema nervoso e intestino sono in stretto collegamento. Per affrontare il problema, come suggerisce la Società Italiana di Pediatria, occorre capire il problema psicologico, seguire eventualmente psicoterapia e abituare il bambino a nutrirsi bene

 

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