Epilessia: colpiti soprattutto i bambini

Redazione A cura di “La Redazione”

Ancora oggi poca informazione e tanti pregiudizi compromettono la vita sociale di chi soffre di epilessia, malattia che nella maggior parte dei casi compare prima della pubertà

Epilessia: colpiti soprattutto i bambini

L’epilessia è una malattia neurologica che può essere determinata da una predisposizione genetica o da lesioni a livello cerebrale. I bambini sono i più colpiti e i primi sintomi si manifestano con delle crisi nei primi anni di vita, talvolta danneggiando la crescita con problematiche di tipo psicomotorio. Circa il 70% dei bambini, infatti, sviluppa la malattia sotto i 12 anni, ossia prima della pubertà. Inoltre, la socializzazione con i coetanei subisce spesso un peggioramento, tanto più l’epilessia è grave.

Una malattia difficile da curare

Il disagio maggiore dell’epilessia è la sorpresa con cui colpisce la crisi, che si manifesta con la perdita di coscienza, a volte accompagnata da convulsioni, salivazione e retroversione dei bulbi oculari. Se la crisi supera i 2 minuti è importante prestare assistenza e chiamare i soccorsi. Purtroppo, nel 30% dei casi l’epilessia non è curabile con il trattamento farmacologico e di questo 30% solo il 10-15% può essere sottoposto all’asportazione chirurgica della cosiddetta “area epilettogena”, la zona del cervello responsabile per le crisi. Questa operazione può essere considerata solo se quest’area è ben circoscritta, per evitare lesioni neurologiche.

Combattere i pregiudizi

In occasione della giornata mondiale dell’epilessia un team di neurologi dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma ha fornito assistenza gratuita ai malati, senza appuntamento e senza obbligo di impegnativa. Inoltre, sono stati organizzati workshop pratici, soprattutto rivolti a insegnanti e operatori scolastici, per gestire le eventuali crisi di studenti che soffrono di epilessia. In questa occasione, il direttore del Dipartimento di neuroriabilitazione, Federico Vigevano ha precisato che i malati di epilessia sono spesso “vittime di pregiudizi e limitazioni in vari ambiti della loro esistenza”, ma nella maggior parte dei casi, per chi convive con la malattia, è possibile avere una “vita regolare nella società, a scuola, a lavoro, nel tempo libero”. Per questo è importante combattere ogni forma di discriminazione ed emarginazione, sensibilizzando e informando soprattutto a scuola, per evitare che i piccoli colpiti dall’epilessia vengano esclusi dai compagni.

 

 

 
 
 

da sapere!

L’epilessia colpisce mediamente l’1% della popolazione e nel 70% l’insorgenza della malattia avviene prima della pubertà.

 

 

Pubblicato il 21.3.2016 Aggiornato il 21.3.2016
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Bimbo di sei mesi che reclama ancora il seno di notte: che fare?

15/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

A volte, per risolvere il problema dei risvegli notturni per la poppata è sufficiente introdurre la seconda pappa a cena. A sei mesi, infatti, il bambini potrebbe reclamare il seno di notte solo perché ha fame.   »

Movimenti fetali in 29^ settimana: è normale che siano cambiati rispetto a prima?

10/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In effetti, è possibile che i movimenti fetali non siano sempre uguali, ma quello che conta è riuscire ad avvertirli. Per riuscirci ogni volta che si vuole ci sono piccoli trucchi.   »

Valore delle beta: le settimane come vengono conteggiate?

05/09/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La tabella di riferimento in cui sono riportati i valori desiderabili delle beta hCG considera le settimane di gravidanza in modo diverso dal calendario ostetrico. Più di preciso, rispetto a questo indica due settimane in meno.   »

Fai la tua domanda agli specialisti