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Sapevamo già che l’inquinamento provoca difficoltà respiratorie e predispone alle allergie. E anche che è collegato all’insorgenza di malattie croniche come aterosclerosi e malattie del cuore. Ora uno studio aggiunge un altro rischio dell’aria malsana per la salute: lo sviluppo di insulino-resistenza, precursore del diabete. E a pagarne le conseguenze sarebbero soprattutto i bambini. È quanto scoperto da un gruppo di ricercatori tedeschi, il cui studio è stato pubblicato su Diabetologia, la rivista scientifica portavoce dell’European association for the study of diabetes.
Tutto parte dall’inquinamento
Gli inquinanti atmosferici, sostengono gli scienziati di Monaco, sono considerati potenti ossidanti. In altre parole, “stressano” le cellule dell’organismo predisponendo allo sviluppo dell’insulino-resistenza. I più sensibili a questo rischio sarebbero, ancora una volta, i più piccoli.
Un problema che interessa tutto il mondo
L’inquinamento atmosferico continua a essere un problema globale serio. Si calcola che un quarto della popolazione mondiale sia esposto a concentrazioni non salutari di inquinanti ambientali. In particolare, i bambini sono maggiormente a rischio, a causa dell’immaturità del loro sistema respiratorio. Secondo il rapporto dell’Oms (Organizzazione mondiale della sanità), l’esposizione a lungo termine al particolato fine può provocare ateriosclerosi, disturbi alla nascita e malattie respiratorie tra i bambini, tracciando un possibile legame con lo sviluppo neurologico generale, le funzioni cognitive e il diabete, attraverso l’insulino-resistenza.
La corretta alimentazione è un’arma vincente
Come proteggere, dunque, i bambini dal diabete? Assicurandosi che bevano un’adeguata quantità di acqua, per aiutare l’organismo a smaltire le scorie che hanno oltrepassato i filtri fisiologici, evitandone il ristagno. Inoltre, è importante garantire ai bambini un giusto apporto di nutrienti attraverso l’alimentazione, affinché il loro sistema immunitario possa rinforzarsi. È poi importante evitare di portarli a passeggio per le strade trafficate nelle ore di punta (la concentrazione di inquinanti aumenta e in più il passeggino si trova proprio a un’altezza in cui è facile respirare i gas di scarico
delle auto).
Scegliere il momento migliore per uscire
Il momento migliore per uscire in estate è il mattino presto o il tardo pomeriggio, quando l’aria è più fresca e la concentrazione di ozono meno accentuata. D’inverno, invece, vanno preferite le ore centrali della giornata, quando l’aria si scalda e tende a salire verso l’alto, portando con sé parte degli inquinanti. In ogni caso, una volta tornati a casa, è bene lavare la faccia e le mani del bimbo.