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La fase più complessa e drammatica della pandemia da coronavirus è ormai alle spalle, ma non possiamo abbassare la guardia, perché il Coronavirus non è ancora scomparso. Tuttavia, è arrivato il momento della ripartenza. È quanto ha ribadito Alberto Mantovani, immunologo di fama internazionale e direttore scientifico dell’Irccs Humanitas.
La situazione è migliorata
La maggior parte dei medici impegnati in prima linea, nei pronto soccorso e negli ospedali italiani, afferma che rispetto a qualche settimana fa la situazione è decisamente migliorata: la pressione sulle terapie intensive si è allentata e il Coronavirus inizia a fare un po’ meno paura. “Dal mio punto di vista ora la sfida è come accompagnare la ripartenza, consapevoli che dovremo convivere ancora per molto tempo con le misure di distanziamento sociale” ha spiegato il professor Mantovani. Anche ora, infatti, bisogna continuare a fare estrema attenzione: se vogliamo vincere questa battaglia serve grande responsabilità da parte di tutti.
Per vaccino e farmaci servirà ancora del tempo
Oggi più che mai, grandi speranze sono riposte nel vaccino anti-Covid-19. Ma a che punto siamo? In tutto il mondo, sono in corso studi in fasi più o meno avanzate. Tuttavia, allo stato attuale non si possono fare previsioni: anche una volta che sarà stato individuato e testato il vaccino, infatti, bisognerà attendere la produzione dei lotti. “In un report sul Covid-19 dell’Accademia dei Lincei al quale ho contribuito, si parla di 18 mesi, una tempistica verosimile” specifica l’esperto.
Anche per quanto riguarda le cure, c’è molto fermento. Per ora, non esiste un farmaco specifico per il Coronavirus, ma i medici e gli scienziati stanno raccogliendo sempre più informazioni e oggi riescono a curare la malattia molto meglio rispetto all’inizio della pandemia.
Attenzione alla patente di immunità
Il professor Mantovani ha parlato anche sulla cosiddetta “patente di immunità”, esprimendo tutto il suo scetticismo. Infatti, oggi sappiamo che il Covid-19 è una malattia lenta e imprevedibile: gli anticorpi possono comparire anche 15 giorni dopo l’esordio dei sintomi e 20 giorni dopo l’esposizione. Avere un test sierologico negativo, quindi, non significa necessariamente essere fuori pericolo. Inoltre, avere gli anticorpi contro il Coronavirus non vuol dire essere salvi e, quindi, potersi permettere comportamenti poco responsabili.
Fonti / Bibliografia
- Alberto Mantovani | Scienza in reteAlberto Mantovani è nato nel 1948 a Milano, dove si è laureato in Medicina e Chirurgia nel 1973. Dopo la specializzazione in oncologia, ha lavorato in Inghilterra al Chester Beatty Research Institute di Londra (1975-1976) e negli Stati Uniti presso i National Institutes of Health (1978-1979 e 1985-1986). E' Professore Ordinario di Patologia Generale presso la Facoltà di
- COVID-19: An executive report | Accademia Nazionale dei Lincei