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La celiachia in Italia colpisce una persona su cento; ne sono affette, potenzialmente, fino a 600mila persone, con un incremento annuo del 10%, secondo i dati dell’Aic (Associazione italiana celiachia). I prodotti per celiaci vengono venduti all’interno delle farmacie “ma a prezzi proibitivi”, denunciano i celiaci, per questa ragione chiedono al ministro della Salute Beatrice Lorenzin che venga consentito l’uso del ticket erogato dallo Stato anche nei supermercati dove i prodotti “gluten free” sono più economici. La petizione è su www.change.org.
L’appello di una mamma
L’appello in prima persona arriva da Marina Pellizzari, mamma di un bambino di 6 anni affetto da celiachia e colpita anche lei dalla malattia. “Al ministro Lorenzin chiediamo che venga consentito l’uso del ticket erogato dallo Stato non solo nelle farmacie, ma anche nei grandi supermercati dove i prodotti “gluten free” sono più economici”. Perché? “Non si può pagare un chilo di farina, che è semplicemente un misto di farina e amido di riso e mais 6,70 euro: è un furto!”.
Un esercito di adesioni
Alla petizione finora hanno aderito quasi 60mila persone. Non sorprende, visto che la celiachia in Italia colpisce un individuo su cento. Da Change.org puntualizzano: “Una volta diagnosticata la celiachia si ha la possibilità di avere un buono mensile di circa 100 euro mensili per acquistare i prodotti senza glutine. Questo buono, però, può essere speso solo in farmacia, dove i prezzi dei prodotti sono più alti”.
I prodotti senza glutine
Chi è affetto da celiachia deve consumare prodotti senza glutine, contrassegnati dalla spiga barrata. Il glutine è una proteina contenuta in molti cereali (frumento, orzo, farro, segale e kamut). Chi soffre di celiachia, dunque, non deve consumare alimenti dove è presente il glutine, anche in tracce.