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Ci sono alcune problematiche che, sebbene molto più conosciute rispetto al passato, spesso ancora oggi passano “in sordina” a lungo prima di essere diagnosticate. È il caso della sindrome di Asperger e del disturbo da deficit di attenzione e iperattività, o Adhd: entrambi nella maggior parte dei casi iniziano a manifestarsi già in età infantile, ma non di rado vengono sottovalutate per molti anni. Ma anche quando vengono diagnosticare tardivamente possono, però, essere trattate. Ecco come.
Che cos’è la sindrome di Asperger
Con l’espressione sindrome di Asperger si indica un insieme di caratteristiche di funzionamento psichico, cognitivo e relazionale che rientrano nei disturbi dello spettro autistico. Chi ne soffre ha un’intelligenza molto sviluppata ma selettiva (si concentra cioè solo su determinati aspetti), ha interessi ripetitivi e molto stereotipati, ricerca sempre gli stessi stimoli, ha difficoltà a relazionarsi, tende a isolarsi, è un po’ goffo. Nella maggior parte dei casi, la problematica viene diagnosticata intorno ai sei-sette anni, ma può succedere che venga scoperta in età adolescenziale (come nel caso di Greta Thunberg), in età adulta o anche che non venga scoperta affatto.
Che cos’è l’Adhd
L’Adhd è un disturbo neuropsichiatrico caratterizzato da un marcato livello di disattenzione e da una serie di comportamenti che denotano iperattività e impulsività. Chi ne soffre non riesce a stare fermo, fa fatica a concentrarsi, non riesce a controllarsi, è molto vivace, è incapace di gestire gli stress e le emozioni. In alcuni casi, il problema viene riconosciuto in età infantile, in altri solo molto più avanti. Si stima che in Italia riguardi il 2% della popolazione, circa un milione di adulti. Ma ne è consapevole meno di uno su cinque.
Che cosa succede quando vengono scoperte tardi
Quando non vengono riconosciute in età infantile, queste problematiche possono trascinarsi fino all’età adulta e incidere sulla qualità di vita di chi ne soffre. Per esempio, le persone con Adhh possono essere disorganizzate, faticare a portare a termine un compito, non tollerare le frustrazioni, avere sbalzi d’umore frequenti, essere incapaci di darsi delle priorità. Le persone con sindrome di Asperger invece “hanno tipicamente scarse capacità di interazione sociale, sono spesso chiuse in un loro mondo e hanno difficoltà di comunicazione con gli altri, hanno una bassa autostima, interessi limitati e a tratti ossessivi, con un grande bisogno di routine fisse” come ha spiegato Matteo Balestrieri, direttore della clinica psichiatrica dell’Azienda Sanitaria Universitaria Friuli Centrale di Udine.
Come possono essere trattate
Una volta diagnosticate, Adhd e sindrome di Asperger, in genere, vanno trattate con interventi cognitivi e psicologici. In alcuni casi, si ricorre anche al coaching. Possono essere prescritte anche terapie farmacologiche, come metilfenidato, atomoxetina, inibitori della ricaptazione di serotonina e noradrenalina, clonidina, bupropione, modafinil. Inoltre, da qualche tempo, si ricorre con successo all’utilizzo di terapie digitali, come app e software, che aiutano le persone a gestire alcuni sintomi.
Fonti / Bibliografia
- Università degli Studi di UdineUniversità degli Studi di Udine - University of Udine