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L’ asma è una malattia sempre più diffusa, caratterizzata dalla iperespressione di immunoglobuline E (IgE) in risposta ad allergeni ambientali quali acari della polvere, pollini e muffe. Colpisce il 10-12% della popolazione pediatrica: in pratica, un bambino su 10. E non sempre la cura funziona.
Sintomi sotto controllo
Le linee guida stabiliscono come obiettivo primario il controllo dei sintomi (difficoltà di respiro, tosse ricorrente, sibili), che ostacolano la qualità della vita, attraverso una cura efficace, per evitare l’insorgenza di frequenti riacutizzazioni che possono portare al ricovero o addirittura mettere a rischio la vita del piccolo malato.
Se manca la lipossina A4
Il problema, però, è che la cura per l’asma nei bambini non sempre funziona. Per capire perché, un gruppo di ricercatori italiani e francesi hanno condotto uno studio all’Istituto di biomedicina e immunologia molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche (Ibim-Cnr) di Palermo e hanno scoperto che uno dei motivi potrebbe essere il deficit di una sostanza chiamata lipossina A4 (LXA4), un agente biologico con proprietà antinfiammatorie e antifibrotiche. Nello studio è stato osservato che i bambini con asma grave avevano livelli inferiori di LXA4 nelle vie aeree rispetto a bambini con asma intermittente. Tutti i piccoli asmatici avevano livelli più elevati di leucotriene B4 (LTB4), una molecola che funge da “controregolatore” della LXA4, e un’espressione ridotta del recettore della lipossina: il FPR2/ALXR (formyl peptide receptors2-lipoxin receptor).
Cortisonici meno efficaci
Questo complesso è coinvolto nell’attivazione del recettore dei corticosteroidi, quindi esiste un legame fra questi e la LXA4 nella regolazione del processo infiammatorio. Questi dati dimostrano perché la cura per l’asma nei bambini non sempre funziona: questo meccanismo potrebbe essere alla base di una ridotta risposta alla terapia cortisonica a lungo termine, che potrebbe favorire la persistenza dell’infiammazione, il mancato controllo della malattia e la ridotta qualità della vita del bambino. I risultati di questo studio suggeriscono il ricorso a nuove strategie terapeutiche basate sulla combinazione di lipossine e corticosteroidi, allo scopo di potenziare gli effetti della cura e diminuirne il dosaggio.