Allergie al veleno degli imenotteri

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 14/08/2019 Aggiornato il 16/08/2019

Api, vespe e calabroni possono provocare serie reazioni avverse fino allo shock anafilattico. Ecco perché è bene insegnare ai bambini a stare alla larga dai nidi

Allergie al veleno degli imenotteri

Vespe, api e calabroni sono imenotteri e a differenza delle zanzare pungono solo per difendersi. Sono dotati di un pungiglione che penetra nella pelle e rilascia un veleno che provoca un intenso bruciore. Solo l’ape, però, perde il pungiglione, che va quindi estratto, servendosi di un ago sterilizzato per evitare che faccia infezione. Vespe e calabroni, invece, possono pungere più volte, in quanto non perdono il pungiglione. Le api volano e ronzano in orti e giardini e ovunque vi siano fiori. A differenza delle zanzare,  non “attaccano” sempre. Al contrario, per questi insetti la puntura è solo una reazione di difesa. Quindi pungono solo se si sentono minacciate poiché per loro è un comportamento fatale: dopo avere punto, infatti, l’ape perde il pungiglione e muore. Le vespe si trovano in parchi e giardini, ma anche in spiaggia e in montagna. Spesso sono attirate dalle sostanze zuccherine, per questo è possibile trovarle anche vicino ai rifiuti. La vespa si distingue dall’ape perché ha il corpo più allungato. Inoltre non perde il pungiglione dopo avere punto e non muore. I calabroni: sono gli imenotteri più grossi e prediligono i fiori. Questi insetti sono più numerosi delle api e delle vespe e come loro sono provvisti di un pungiglione per difendersi. Tuttavia, è molto raro che pungano, perché se non si sentono minacciati, preferiscono volare via. 

Reazioni diverse

La reazione alla puntura può consistere semplicemente in un leggero arrossamento e rigonfiamento localizzato nel punto in cui è avvenuta l’iniezione, se il bimbo non è sensibilizzato alle sostanze allergiche contenute nel siero. Nel caso in cui, invece, il piccolo è allergico tali manifestazioni saranno molto più evidenti. L’arrossamento e il gonfiore potranno essere più intensi ed estesi oppure potranno comparire eruzioni cutanee diffuse o disturbi respiratori. Solo in rarissimi casi può verificarsi uno shock anafilattico, causato da un improvviso abbassamento della pressione del sangue. Occorre, allora, portare subito il piccolo Pronto soccorso. È opportuno verificare la presenza di questa allergia attraverso esami specifici, proprio per evitare rischi maggiori, nel caso in cui il bambino abbia reagito a una prima puntura d’insetto con una reazione locale piuttosto estesa (almeno di 10 centimetri) o diffusa su tutto il corpo.

 

 
 
 

In breve

 

Le precauzioni da adottare

Per proteggere il bimbo occorre evitare che venga punto da un insetto. In ogni caso, ecco alcuni suggerimenti da seguire rigorosamente se il piccolo è affetto da questo tipo di allergia:

  • evitare pic-nic e pisolini all’aperto nelle stagioni a rischio;
  • non fare mai camminare il piccolo a piedi nudi sull’erba;
  • allontanare dalla zona in cui sta il bambino frutti maturi o cibo, che possano attirare gli insetti;
  • non mettere profumo al bambino e asciugargli di frequente il sudore: anch’esso, infatti, attrae molti insetti;
  • portare con sé farmaci specifici, come gli antistaminici, per un pronto intervento se si fa una gita in campagna.
  •  
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Streptococco: dare l’antibiotico “solo” per sei giorni favorisce le ricadute?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

In caso di infezioni batteriche, la tendenza attuale è di ridurre la durata della terapia con antibiotico sia perché si rivela ugualmente efficace sia in quanto un trattamento breve diminuisce il fenomento dell'antibiotico-resistenza, che rappresenta una grave minaccia per la salute di tutti.   »

Beta-hCG: il loro valore data la gravidanza?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

La datazione della gravidanza si effettua in prima battuta partendo dalla data di inizio dell'ultima mestruazione, successivamente in base a quanto rileva l'ecografia e non considerando il valore delle beta-hCG.  »

Acido folico: l’assunzione di due compresse lo stesso giorno può causare danno?

24/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

L'assunzione occasionale di una seconda compressa di acido folico nell'arco di 24 ore non provoca alcun danno alla gravidanza e non rende opportuno saltare l'assunzione il giorno successivo.   »

Fai la tua domanda agli specialisti