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Vespe, api e calabroni sono imenotteri e a differenza delle zanzare pungono solo per difendersi. Sono dotati di un pungiglione che penetra nella pelle e rilascia un veleno che provoca un intenso bruciore. Solo l’ape, però, perde il pungiglione, che va quindi estratto, servendosi di un ago sterilizzato per evitare che faccia infezione. Vespe e calabroni, invece, possono pungere più volte, in quanto non perdono il pungiglione. Le api volano e ronzano in orti e giardini e ovunque vi siano fiori. A differenza delle zanzare, non “attaccano” sempre. Al contrario, per questi insetti la puntura è solo una reazione di difesa. Quindi pungono solo se si sentono minacciate poiché per loro è un comportamento fatale: dopo avere punto, infatti, l’ape perde il pungiglione e muore. Le vespe si trovano in parchi e giardini, ma anche in spiaggia e in montagna. Spesso sono attirate dalle sostanze zuccherine, per questo è possibile trovarle anche vicino ai rifiuti. La vespa si distingue dall’ape perché ha il corpo più allungato. Inoltre non perde il pungiglione dopo avere punto e non muore. I calabroni: sono gli imenotteri più grossi e prediligono i fiori. Questi insetti sono più numerosi delle api e delle vespe e come loro sono provvisti di un pungiglione per difendersi. Tuttavia, è molto raro che pungano, perché se non si sentono minacciati, preferiscono volare via.
Reazioni diverse
La reazione alla puntura può consistere semplicemente in un leggero arrossamento e rigonfiamento localizzato nel punto in cui è avvenuta l’iniezione, se il bimbo non è sensibilizzato alle sostanze allergiche contenute nel siero. Nel caso in cui, invece, il piccolo è allergico tali manifestazioni saranno molto più evidenti. L’arrossamento e il gonfiore potranno essere più intensi ed estesi oppure potranno comparire eruzioni cutanee diffuse o disturbi respiratori. Solo in rarissimi casi può verificarsi uno shock anafilattico, causato da un improvviso abbassamento della pressione del sangue. Occorre, allora, portare subito il piccolo Pronto soccorso. È opportuno verificare la presenza di questa allergia attraverso esami specifici, proprio per evitare rischi maggiori, nel caso in cui il bambino abbia reagito a una prima puntura d’insetto con una reazione locale piuttosto estesa (almeno di 10 centimetri) o diffusa su tutto il corpo.