Cutanei
Orticaria, con pomfi o vescicole; eritema (cioè arrossamento e irritazione) da medicamento (per esempio, nel corso di una cura con antibiotici o antinfiammatori); eczema atopico (o dermatite atopica, che si manifesta con chiazze arrossate).
Gastrointestinali
Gonfiore improvviso delle mucose (i tessuti di rivestimento) esterne e interne della bocca; afte recidivanti in bocca; esofagite, cioè infiammazione dell’esofago (il condotto che va dalla bocca allo stomaco), che spinge il bimbo a rifiutare il cibo o a non inghiottirlo; reflusso gastroesofageo, che dà al bimbo malessere notturno; vomito, sintomo immediato che facilmente rimanda all’alimento allergizzante; diarrea, che si manifesta anche 24 ore dopo il contatto con l’allergenee quindi è più difficile da interpretare; malassorbimento, segnalato da pallore, anemia profonda, scarso accrescimento; dolori addominali ricorrenti, specie nel secondo e terzo anno di vita.
Respiratori
Respiro rumoroso, leggero russare, prurito al nasino, che spinge il bimbo a sfregare il nasino contro il cuscino (è la rinite allergica, che può comparire già nel primo anno di vita); otite media, specie nel primo anno, che lo fa piangere di notte e smettere se viene preso in braccio; laringite, cioè mal di gola, che si manifesta con accessi di tosse notturna spasmodica; asma, che si rivela con accessi di tosse secca di giorno e soprattutto di notte, fino ad arrivare a un sottile sibilo nel respiro.
Shock anafilattico
Non è un sintomo, ma la reazione immediata e improvvisa (anche se rara) dell’organismo: rappresenta una seria emergenza che porta alla perdita totale dei sensi. Occorre portare immediatamente il bambino al Pronto soccorso.