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Bocca e apparato digestivo
I disturbi possono spaziare da prurito nella cavità orale (cioè in bocca) e faringea (in gola) alla comparsa di vescicole nella mucosa (il tessuto di rivestimento interno) della bocca, dal rigonfiamento delle labbra a diarrea, dolori addominali e vomito.
Orticaria e prurito
Si tratta di due tipici disturbi allergici della pelle e possono essere provocati da diversi fattori, per esempio da una brusca variazione della temperatura o da un’infezione. L’orticaria di origine allergica (spesso associata al prurito), però, è scatenata in genere dall’ingestione di alimenti o farmaci, oppure dal contatto con materiali o sostanze allergizzanti. È caratterizzata dalla comparsa di pomfi, (rilievi della pelle più o meno estesi dalla forma tondeggiante) molto pruriginosi che tendono a sparire dopo qualche decina di minuti per ricomparire in altre zone del corpo. Talvolta sono associati ad angioedemi, cioè rigonfiamenti della pelle causati da reazioni vascolari (della circolazione del sangue). L’orticaria è curata in genere con gli antistaminici, farmaci molto efficaci nel bloccare gli effetti dell’istamina (eruzione, gonfiore e prurito) liberata dal sistema immunitario in seguito alla reazione allergica.
Asma
Nei primi anni di vita l’asma può essere causata spesso da infezioni virali, mentre nei bimbi di 5-6 anni è di origine allergica nell’80 per cento dei casi. Si tratta di un’infiammazione delle vie aeree (bronchi e bronchioli, i segmenti terminali dei bronchi che si diramano nei polmoni). Determina una contrazione della muscolatura che circonda questi organi e un aumento della secrezione di muco. Tali restringimenti e ostruzioni provocano i sintomi tipici della malattia, cioè difficoltà respiratoria, sibilo e tosse. La cura dell’asma allergica varia in base alla serietà del disturbo. In genere, si utilizzano farmaci che ne attenuano i sintomi come, per esempio, broncodilatatori o prodotti a base di cortisone. L’arma migliore contro l’asma rimane, comunque, la prevenzione, che consiste, essenzialmente, nel ridurre il più possibile i contatti del bimbo predisposto con l’allergene.
Shock anafilattico
Nei casi più seri l’ingestione di un alimento può condurre allo shock anafilattico, una seria emergenza che consiste in una vasodilatazione (cioè nell’aumento del diametro dei vasi sanguigni) improvvisa a seguito della liberazione in quantità massicce di istamina (sostanza responsabile dei disturbi allergici), a cui consegue un brusco calo di pressione. L’istamina agisce anche sulle vie respiratorie, promuovendone, al contrario, il restringimento e ostacolando così il passaggio dell’aria.