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Il clima “impazzito” di questi ultimi anni, con temperature più calde anche in inverno, ha modificato il ciclo vitale delle piante, favorendo lo sviluppo delle allergie nei bambini. A lanciare l’allarme è la Siaip, la Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica, che ha dato anche una serie di consigli pratici per combattere le allergie nei bambini.
Pollini più a lungo nell’aria
C’è stato un doppio allungamento: quello del periodo di fioritura e di impollinazione di molte piante e quello, conseguente, del periodo di comparsa dei sintomi di allergie nei bambini. La stagione dei pollini inizia così a gennaio-febbraio (con il polline di cipresso disperso nell’aria ) e si conclude a settembre-ottobre (con il pollini di ambrosia e artemisia). Se poi un bimbo è allergico a più pollini, come capita sempre più spesso, rischia di soffrire di allergia per quasi tutto l’anno.
Più attenzione in primavera-estate
Anche il periodo di massima concentrazione dei pollini si è allungato, arrivando a coprire quasi due stagioni, la primavera e l’estate, con il picco massimo soprattutto tra aprile e giugno. In questo periodo le attenzioni anti-allergia per i bimbi allergici devono essere massime.
Prudenza con vento e pioggia
Roberto Bernardini, presidente della Siaip e direttore della Uoc di Pediatria dell’ospedale San Giuseppe di Empoli, ha dato alcuni importanti consigli per convivere bene con le allergie. Oltre a evitare di far uscire il bambino nelle ore centrali della giornata, quelle più calde e più “ricche” di pollini, consiglia di far attenzione anche al vento, che trascina i pollini, e alla pioggia, che frantuma il polline in una miriade di particelle che mantengono intatto il loro potere allergizzante.
Finestre chiuse in casa
Per evitare che i pollini entrino in casa è consigliabile aprire le finestre per il ricambio d’aria solo alla mattina presto e alla sera tardi, quando la concentrazione dei pollini nell’aria è minore. Durante le ore più calde, poi, si possono utilizzare i condizionatori con appositi filtri in grado di trattenere e impedire l’ingresso ai pollini.
Ideali il mare e l’alta montagna
C’è un luogo da evitare con un bimbo allergico ai pollini, spiega sempre Bernardini, ed è dove l’erba è stata appena tagliata, perché la concentrazione dei pollini è elevata. Meglio le zone di mare o di alta montagna, vista la solitamente ridotta presenza di pollini in queste aree.