Lo shock anafilattico da reazione allergica, soprattutto alimentare, è comune nei bambini predisposti alle allergie, ma non sempre viene riconosciuto tempestivamente. Si tratta di reazioni improvvise e diffuse, che possono aggravarsi in pochissimo tempo e risultare letali. La Società italiana di allergologia e immunologia pediatrica (Siaip) chiarisce che la causa di uno shock anafilattico è riconducibile per oltre la metà dei casi ad allergia alimentare.
Cosa devono fare i genitori? Quando bisogna rivolgersi a un allergologo?
I genitori dovrebbero rivolgersi, in caso di sospetta allergia del loro bambino, a centri e pediatri specialisti nel settore e altamente qualificati che confermeranno o meno tale sospetto prescrivendo poi la corretta terapia farmacologica e la corretta dieta con un monitoraggio accurato del quadro allergico.
Sintomi shock anafilattico da reazione allergica
Gli allergologi pediatri raccomandano di prestare molta attenzione ad alcuni campanelli d’allarme che sono abbastanza evidenti e sintomatici dello shock anafilattico. Vediamo insieme quali sono i 10 sintomi dello shock anafilattico più comuni che potrebbero indicare una reazione allergica alimentare e come intervenire.
1) Orticaria-angioedema
La comparsa di orticaria-angioedema, ovvero pomfi, prurito con gonfiore che inizia generalmente dalle piante delle mani e piedi e poi si diffonde a tutto il corpo.
2) Vertigini, stordimento
Il soggetto presenta sintomi iniziali di vertigini, stordimento, difficoltà a mantenere la posizione eretta.
3) Difficoltà respiratorie
Uno dei sintomi più comuni dello shock anafilattico può essere la difficoltà respiratoria (dispnea) del soggetto che manifesta una respirazione superficiale e veloce.
4) Raucedine, abbassamento della voce e disfagia
Cambiamento repentino della tonalità della voce, difficoltà a parlare e deglutire (disfagia), incapacità di tossire accompagnata dalla costante sensazione di nodo alla gola.
5) Cianosi, ovvero carenza di ossigeno nel sangue
Nel soggetto in preda a uno shock anafilattico la colorazione della cute è bluastra (cianosi) e il senso di soffocamento diventa sempre più esponenziale.
6) Pressione bassa (ipotensione) e tachicardia
Il brusco calo della pressione e un battito cardiaco accelerato sopraggiungono solitamente quando il soggetto presenta pallore intenso e grave malessere diffuso.
7) Comparsa di due sintomi correlati e in più distretti
In questo caso la comparsa di sintomi di eruzione cutanea associata a quella cardiovascolare o respiratoria e gastrointestinale.
8) Stato confusionale
Ai sintomi sopra descritti si aggiunge il più delle volte uno stato confusionale e senso di angoscia generalizzato.
9) Dolori addominali: nausea, vomito e diarrea
Lo shock anafilattico può manifestarsi anche con sintomi meno ricorrenti come ad esempio quelli gastroenterici che si manifestano con crampi addominali, nausea, vomito e diarrea, talvolta aggravanti dello stato clinico già alterato del soggetto.
10) Perdita di coscienza e collasso cardiocircolatorio
La persona può perdere coscienza, avere convulsioni e arrivare in breve tempo al collasso cardiocircolatorio e all’arresto respiratorio.
Cosa fare in caso di shock anafilattico?
Quelli appena descritti potrebbero essere dei sintomi di uno shock anafilattico alimentare, anche se nessuno di essi può dirsi rappresentativo o esclusivo. Ad ogni modo, in tutti questi casi occorre iniettare il prima possibile adrenalina per via intramuscolo, poiché lo shock può avvenire molto rapidamente e il più delle volte dei casi non si riesce neppure ad arrivare in tempo al Pronto Soccorso.
Proprio a causa della rapidità con cui può evolvere lo shock anafilattico, è importante che i soggetti allergici abbiano sempre con sé un autoiniettore di adrenalina, da utilizzare in caso di emergenza.