Il 3% dei bambini soffre di allergie alle proteine del latte vaccino

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/05/2019 Aggiornato il 14/05/2019

Aumentano i casi di allergie alle proteine del latte vaccino (Pvl), soprattutto tra i bambini con meno di un anno di vita e nei neonati allattati al seno. I consigli degli esperti 

Il 3% dei bambini soffre di allergie alle proteine del latte vaccino

Le allergie alle proteine da latte vaccino possono avere conseguenze anche importanti: dai ricorrenti disturbi gastrointestinali con vomito, rigurgito e dolori addominali, a episodi che coinvolgono le vie aeree con tosse insistente, secrezione nasale e difficoltà respiratorie, fino a reazioni cutanee con eczemi, orticarie, angioedemi (gonfiori) e, nei casi più gravi, shock anafilattico.

Presenti nel latte materno e in formula

Spiega il dottor Giuseppe Mele, pediatra e presidente di Paidòss, l’Osservatorio nazionale sulla salute dell’infanzia e dell’adolescenza: “Le proteine del latte vaccino, contenute anche nel latte artificiale, non sottoposte a processo di idrolizzazione rappresentano una delle cause principali di allergie alimentari nei bambini piccoli con un picco di prevalenza del 2-3% nel primo anno di vita, mentre nei neonati allattati al seno materno il problema insorge a causa del passaggio di queste sostanze dalla dieta materna al latte”.

Eliminarle dalla dieta

Prosegue il dottor Mele: “Se in seguito all’esecuzione di esami specifici per la ricerca delle IgE specifiche (immunoglobuline) o al prick test cutaneo da eseguirsi non prima dei 3 mesi, viene accertata un’allergia alle proteine del latte, occorre eliminare dalla dieta del picoclo queste sostanze e, a seconda dell’età del bambino, della sintomatologia e dell’eventuale presenza di altre allergie alimentari, introdurre una formula sostitutiva estensivamente idrolizzata (Ens), con idrolizzati di caseina o di proteine del siero per risolvere gli episodi di rigurgito ed evitare le intolleranze secondarie”.

Fino all’anno di età

“La dieta di esclusione – conclude Giuseppe Mele –  è indicata almeno per i primi 6 mesi e, se necessario, fino all’età di 9-12 mesi. I bambini con reazioni immediate gravi devono seguire la dieta di esclusione anche fino ai 18 mesi di vita prima di riprendere un’alimentazione normale, previa ripetizione del test per le allergie IgE specifiche”.

 
 
 

In breve

DOVE SI TROVANO LE PROTEINE DEL LATTE

Le proteine del latte (Pvl) sono contenute non solo nel latte vaccino, compreso quello artificiale, ma anche nei latticini e nei formaggi. Spesso sottovalutate o misconosciute per la variabilità dei sintomi ma anche per le manifestazioni assimilabili anche ad altre cause, l’allergia da proteine da latte vaccino può avere implicazioni importanti che richiedono approfondimenti clinici e di laboratorio per definire con certezza il tipo di allergia e impostare la terapia giusta. 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Le domande della settimana

Si può rimanere incinta dopo un unico rapporto?

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

In linea teorica, è certamente possibile avviare la gravidanza dopo un unico tentativo, tuttavia va messo in conto che ci voglia più tempo visto che, secondo le statistiche, le probabilità di concepire per ciclo mestruale non sono moltissime.   »

Olive confezionate e rischio listeria

22/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Fabrizio Pregliasco

Se si ha il sospetto di essere state contagiate dalla listeria si può fare lo specifico test sul sangue, tuttavia per avere un risultato attendibile occorre che trascorrano tra le due e e quattro settimane.   »

Bimba di tre anni che vuole mangiare solo dolci, pane e latte: che fare?

21/04/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Angela Raimo

Le abitudini alimentari si acquisiscono in famiglia: se ai bambini vengono proposti cibi poco sani, come lo sono quelli ricchi di zuccheri, ci si deve aspettare che poi li reclamino. Per aggiustare il tiro, occorre apportare cambiamenti a cui anche i genitori si dovrebbero adeguare.   »

Fai la tua domanda agli specialisti