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L’attenzione di mamma e papà per i cibi proposti al piccolo non termina con la fine dello svezzamento, quindi dopo l’anno-anno e mezzo di vita. Esistono, infatti, ancora alcune categorie di alimenti che, per un motivo o per l’altro, non devono essere dati al bambino prima almeno del compimento dei due anni. È il caso di quei cibi allergizzanti, che provocano appunto sintomi allergici o pseudo-allergizzanti, cioè che non danno una vera e propria allergia ma intolleranza, in quanto liberano o contengono naturalmente istamina, un mediatore chimico in grado di scatenare sintomi simili all’allergia (possono causare problemi però solo se mangiati in quantità veramente enormi).
Non prima dei due anni
È bene aspettare i due anni per offrire liberamente alcuni cibi allergizzanti, come appunto fragole, ciliegie, frutta secca e crostacei, perché a quest’epoca il sistema digerente del piccolo ha completato il suo processo di maturazione e quindi eventuali reazioni allergiche sono meno probabili.
Allergia e intolleranza
Allergia e intolleranza non sono la stessa cosa. Si parla di allergia alimentare quando l’organismo reagisce in modo anomalo a un alimento considerato innocuo per la maggior parte della popolazione, mettendo in circolo anticorpi specifici (IgE). In caso di intolleranza, invece, il sistema immunitario non viene coinvolto e quindi non si ha una produzione di IgE.
Fragole e ciliegie
Non sono cibi allergizzanti ma alimenti che contengono istamina e che quindi provocano reazioni cutanee quali prurito e orticaria, che scompaiono abbastanza velocemente.
Frutta secca
La frutta secca può dare invece allergie molto gravi e che durano tutta la vita per cui vale la regola di darle il più tardi possibile. L’allergia alle arachidi è quella più importante tra la frutta secca, anche perché esse sono presenti, direttamente, come contaminante o come derivato, in molti cibi confezionati.
Crostacei e molluschi
I crostacei e i molluschi sono alimenti sia allergizzanti sia in grado di dare intolleranza in quanto possono contenere anche istamina, soprattutto se mal conservati. Non solo, ma alcune delle loro proteine restano stabili al calore e quindi attive anche dopo la cottura, contro cui il sistema di difesa naturale dell’organismo, in caso di allergia, reagisce in modo avverso liberando istamina. Tra i crostacei e i molluschi, i più allergizzanti sono: gamberi, gamberetti, aragosta, ostriche, vongole, cozze, calamari.
Salumi e cibi preconfezionati
I salumi contengono sia sostanze simili all’istamina sia additivi, quindi possono dare intolleranza al piccolo. Ai piccoli si può offrire però il prosciutto cotto, privato del grasso e senza polifosfati (conservanti), perché tenero e di gusto gradito al palato del bambino.