Argomenti trattati
Buone notizie per tutti gli italiani allergici agli acari: attualmente circa 6 milioni e il numero cresce di anno in anno. Entro pochi mesi anche in Italia, probabilmente entro la fine dell’anno, sarà disponibile il primo vaccino anti acaro sottoposto allo stesso iter di un farmaco, a differenza degli altri attualmente in commercio.
Un’allergia che colpisce il 15% della popolazione
Secondo la European academy of allergy and clinical immunology (Eaaci) quella delle allergie è una vera e propria pandemia e le stime mostrano che entro dieci anni il 50% degli europei sarà allergico a qualcosa. Oggi in Italia si spendono oltre 2 miliardi di euro per l’asma e le forme gravi assorbono tra il 50 e l’80 per cento delle risorse. Quella agli acari è la principale allergia respiratoria, non solo in Italia, dovuta ai microrganismi presenti nelle polveri ambientali, soprattutto in casa. E l’aggravante è che questo genere di allergia dura tutto l’anno. A esserne colpito, stimano gli esperti, è il 15% della popolazione, la maggior parte in forma lieve.
Un vaccino gratuito
Per chi è allergico agli acari sarà un vero sollievo sapere che il vaccino, già registrato in undici paesi europei e in Giappone, è in via di registrazione anche da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) e potrebbe essere inserito in fascia A, quindi a carico del Servizio sanitario nazionale. L’utilizzo del vaccino riduce del 34% il verificarsi di crisi respiratorie e del 40-60% il ricorso a cortisonici. Si presenta sotto forma di compresse e il periodo di somministrazione va dai tre ai cinque anni ma gli effetti benefici si mostrano già dopo poche settimane e, qualora la terapia venga interrotta per qualsiasi motivo, non si perdono gli effetti positivi. Tutto quanto è stato certificato da uno studio multicentrico, a guida tedesca, e pubblicato sulla rivista internazionale Jama.
Come funziona
L’allergia si scatena quando il sistema immunitario sbaglia, riconosce cioè alcune sostanze come nemiche e le attacca. Il vaccino ripristina la tolleranza che si è persa con la desensibilizzazione allergica. I vaccini attualmente in commercio contro le allergie respiratorie sono autorizzati “in deroga”, in attesa cioè degli studi per poter essere equiparati ai farmaci e la rimborsabilità dipende dalle varie Regioni.