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Prevenire è meglio che curare: nel campo delle allergie agli imenotteri – api, vespe e calabroni – (o, più precisamente, al veleno degli imenotteri) non c’è niente di più vero.
È tempo di agire
Con l’abbassamento delle temperature le occasioni di incontrare diminuiscono, e con esse la possibilità di essere punti: ebbene, è proprio nei mesi autunnali e invernali – e quindi con un certo anticipo rispetto all’estate – che tutti coloro che nel corso della primavera o dell’estate sono stati punti da uno di questi insetti e hanno avuto una reazione allergica dovrebbero recarsi in un centro specializzato per capire come potersi difendere in futuro.
Centri specializzati
Le reazioni allergiche alle punture di api, vespe e calabroni possono essere di diverso tipo. Come spiega Valerio Pravettoni della Unità operativa complessa di medicina generale allergologia e immunologia clinica della Fondazione Irccs Ca’ Granda ospedale Maggiore Policlinico di Milano, “se almeno una volta dopo essere stati punti da un’ape, vespa o calabrone, si è avuta una reazione locale estesa, ovvero una reazione di oltre 10 cm di diametro intorno alla sede della puntura, è consigliabile recarsi presso uno dei Centri specializzati nelle allergie agli imenotteri”.
Reazioni allergiche pericolose
Tra le reazioni più gravi ci sono quelle cosiddette “generalizzate”, caratterizzate da orticaria e accompagnate da altri sintomi come gonfiore a occhi e labbra, abbassamento di pressione, vertigini e disturbi respiratori fino allo shock anafilattico. In questi casi, continua Pravettoni, “è consigliabile fare una visita in un centro allergologico specializzato per valutare la reattività allergica del paziente ed eventualmente attuare un’immunoterapia specifica per il veleno di api,vespe e calabroni”.
Immunoterapia specifica
Oggi trattare le allergie alle api, vespe e calabroni è in molti casi possibile – anche le forme severe – grazie all’immunoterapia specifica: un percorso terapeutico che permette di tollerare eventuali punture future senza sviluppare nuovamente una reazione allergica generalizzata.
Anche per i bambini
Il discorso vale tanto per la popolazione adulta, quanto per i bambini. Il percorso terapeutico si basa su un trattamento periodico con il veleno dell’imenottero responsabile della reazione allergica: a una prima fase detta “di induzione” (con somministrazione a cadenza settimanale), il cui obiettivo è raggiungere la dose di veleno considerata “protettiva” per la persona, segue una fase “di mantenimento”, che prevede la somministrazione della dose ottimale con una frequenza media ogni 5 settimane per un periodo di tre – cinque anni.