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Le allergie nei bambini sono un problema in costante aumento, ma non sempre la diagnosi è facile e tantomeno immediata, perché spesso i sintomi allergici possono essere ricondotti ad altri disturbi. Le allergie nei bambini, poi, in alcuni casi sono limitate ad alcuni periodi particolari (come, per esempio, quello legato a certi pollini), mentre in altri bambini possono durare più a lungo, anche tutto l’anno: è il caso per esempio delle allergie al pelo degli animali (soprattutto del gatto), agli acari della polvere o a più pollini, che coprono quindi diversi mesi dell’anno.
Una corretta diagnosi per una giusta cura
Appena i genitori sospettano la presenza di una o più allergie nel proprio bambino dovrebbero rivolgersi a un pediatra specialista anche in allergologia e immunologia clinica, perché una corretta diagnosi può essere facilitata dalla possibilità di identificare le singole molecole presenti nei pollini, individuando in tal modo a quale polline il bambino è allergico. Solo in questo modo è possibile attuare al più presto la cura adeguata alle allergie nei bambini.
Si procede per gradi: prima la visita, poi il test
Per identificare il polline incriminato “Prima di tutto – spiega Roberto Bernardini, presidente Siaip e direttore della pediatria all’ospedale San Giuseppe di Empoli – è necessaria una corretta anamnesi allergologica che tenga conto, tramite l’aerobiologia, sia della concentrazione di polline presente nell’aria della zona in cui il bambino normalmente vive, sia dei sintomi riferiti”. Se è possibile, è importante anche visitare il bambino in fase acuta, quando cioè vi è la piena manifestazione dei sintomi. “In seguito – prosegue Bernardini – è necessario eseguire test cutanei”. Come il prick test che può essere effettuato senza problemi anche sui bambini di un anno di età.