Allergie: attenti ai test inefficaci e pericolosi

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 25/05/2016 Aggiornato il 25/05/2016

Trattamenti ed esami per le allergie senza riconoscimento scientifico possono essere inutili o dannosi e in ogni caso fuorvianti. Ecco perché

Allergie: attenti ai test inefficaci e pericolosi

Durante i mesi primaverili le condizioni di salute degli oltre sei milioni di italiani (secondo l’Istat 2015) che soffrono di allergie si aggravano e sono sempre più numerosi coloro che provano a curarsi,  anche con trattamenti non proprio “ortodossi” e utilizzando metodi per la diagnosi che non sono consigliati dall’allergologo ma piuttosto dal web o da amici e conoscenti.

Dalla forza muscolare all’analisi del capello

Tra i metodi più o meno stravaganti per la diagnosi delle allergie ci sono misurazione della forza muscolare, analisi dei capelli, studio della carica elettrica delle cellule: sono solo alcuni dei test più in voga, purtroppo non sostenuti da sperimentazioni cliniche che ne abbiano avvalorato l’efficacia. Giorgio Luraschi, allergologo del Centro diagnostico italiano di Milano, ha sottolineato come, a fronte di un numero in crescita di persone allergiche, molte di queste non si rivolgano allo specialista più adatto, ovvero l’allergologo, e preferiscano invece affidarsi a terapie nella maggior parte dei casi “inefficaci” e soprattutto senza alcun fondamento scientifico.

Sì ai vaccini

Finiscono, però, così con il trascurare i trattamenti che, invece, possono portare davvero un notevole miglioramento alla loro condizione, come, per esempio, i vaccini antiallergici che con la nuova modalità di somministrazione sotto la lingua, sono anche sempre più efficaci e facili da assumere.

Ecco i test inefficaci
 (e da evitare)

Tra i principali test “non ufficiali” e non efficaci, che gli esperti del Cdi segnalano ci sono:

  • Test citotossico (o test di Bryan)
: si basa sul principio che l’aggiunta in vitro di uno specifico allergene al sangue intero comporti una serie di modificazioni morfologiche nelle cellule, sino ad arrivare alla loro distruzione. 

  • Test kinesiologico: in questo test il paziente tiene con una mano una bottiglietta di vetro contenente l’allergene da testare, mentre con l’altra spinge contro la mano dell’esaminatore. Se quest’ultimo percepisce una riduzione della forza muscolare si diagnostica un’allergia o intolleranza nei confronti dell’estratto contenuto nel recipiente.
  • Vega test, Sarm test, Biostrenght test e loro variant: si basano sulla convinzione che, a contatto con gli allergeni, le cellule cambino la loro carica elettrica e si modifichi la loro capacità di condurre l’elettricità.

  • Analisi del capello: è utilizzata in due modi. Nella prima viene identificata un’eventuale  intossicazione da metalli pesanti (mercurio, cadmio) o una carenza di altri elementi, come selenio, zinco, cromo, magnesio, manganese. Non è, tuttavia, dimostrato che queste condizioni siano correlate all’allergia. Con la seconda modalità di utilizzo si cerca di osservare se campioni di capelli del paziente provocano variazioni nella frequenza di oscillazione di un pendolo.

I test ufficiali e sicuri

Visita allergologica e prick test, come controlli di primo livello, per arrivare al test di radioallergoassorbimento (rast test), come diagnostica di secondo livello per le allergie. Esiste anche un esame del sangue basato sulle nanotecnologie e creato per  identificare le sostanze a cui una persona è allergica.

 

 

 
 
 

In breve

SINTOMI SOTTO CONTROLLO

La migliore lotta contro l’allergia è cercare di evitare l’esposizione alla sostanza allergenica. Se non è possibile, i sintomi allergici possono essere controllati con alcune famiglie di farmaci, in particolare antistaminici, cortisonici, cromoni, antileucotrieni, oltre ai broncodilatatori a breve e lunga durata nei casi di asma.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Gravidanza indietro di 5 giorni secondo l’ecografia e rispetto all’atteso

15/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Claudio Ivan Brambilla

Una differenza di appena 5 giorni tra la settimana di gravidanza individuata in base al calcolo ostetrico (che conta le 40 settimane di gravidanza a partire dalla data di inizio dell'ultima mestruazione) e quanto rilevato dall'ecografia non è significativa, tant'è che non suggerisce di ridatare la gravidanza....  »

Raffreddore perenne e tosse in un bambino di 10 anni

14/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Per quanto strano possa sembrare, a volte certi sintomi manifestati da un bambino già grandicello sono psicosomatici, cioè sono causati da un problema di tipo emotivo-comportamentale.   »

Quanti carboidrati al giorno durante la gravidanza?

11/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Rosa Lenoci

In generale, per le donne in gravidanza, si consiglia un apporto di carboidrati che varia dal 45 al 60% dell'apporto calorico totale giornaliero. Questo significa che se una donna in attesa ha un fabbisogno di 2.200 Kcal al giorno, tra 990 e 1.320 Kcal dovrebbero provenire dai carboidrati.  »

Fai la tua domanda agli specialisti