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Il problema fake news su internet riguarda anche le allergie alimentari nei bambini. Qui le false credenze sono tantissime. E soprattutto pericolose, perché le reazioni allergiche, se non adeguatamente trattate, possono avere conseguenze anche letali. Eppure, sono sempre di più gli italiani che cercano sul web informazioni sulla salute, anche per i loro figli. A dirlo è una recente indagine del Censis, che ha stimato che oltre il 90,4% dei navigatori del web effettua ricerche su specifiche patologie, spesso credendo alle notizie non ufficiali della Rete e affidandosi al fai-da-te. Uno dei temi più controversi affrontati online è quello delle allergie alimentari nei bambini. Un’esperta, Ruchi Gupta, pediatra della Northwestern University, ha identificato le 5 false credenze più diffuse in Rete e spiega perché sono sbagliate.
1 Sono rare e spesso non sono gravi
Gupta ha condotto uno studio che ha rilevato che l’8% dei bambini negli Usa ha almeno un’allergia alimentare. Queste possono essere fatali. Infatti, il 40% dei bambini allergici ha sofferto di una reazione pericolosa come lo shock anafilattico.
2 Le etichette sono una garanzia di sicurezza
Sfortunatamente possono essere un campo minato. Negli Usa, per esempio, vi è l’obbligo di indicare in etichetta gli allergeni principali ma non quelli cosiddetti precauzionali.
3 Mangiare un po’ di cibo proibito non fa male
Dare a una persona allergica una piccola quantità dell’alimento proibito non riduce l’allergia e può essere molto pericoloso. Ma dare prodotti a base di arachidi in anticipo, un dosaggio attento, ai bambini di circa 6 mesi può aiutare a ridurre le probabilità di sviluppare un’allergia alle arachidi stesse. Gupta avverte però che questa pratica richiede una valutazione attenta del rischio da parte di un pediatra ed eventualmente il controllo di uno specialista.
4 Colpiscono per lo più famiglie ad alto reddito
Le allergie alimentari nei bambini si manifestano in maniera trasversale per quanto riguarda i livelli di reddito e il background etnico e razziale.
5 Non c’è molto da fare
Oltre ad evitare determinati alimenti, che ci sono diversi passaggi per le famiglie. Per esempio, parlare dell’allergia a coloro che si prendono cura del bambino. È importante assicurarsi che tutti capiscano cosa fare in caso di emergenza, i segni di una reazione allergica e come utilizzare un autoiniettore di adrenalina, se necessario.