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In base a uno studio EuroPrevall, progetto di ricerca europeo, pubblicato con il contributo dell’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, le allergie alimentari oramai interessano il 2-3% dei bambini al di sotto dei tre anni, l’1-3% di quelli in età scolare e prescolare e l’1% degli adolescenti. Un problema, quindi, particolarmente rilevante nei nidi e nelle scuole materne, ma anche nelle scuole dell’obbligo. In una città come Roma gli alunni con problemi sono almeno 20.000 e 50.000 in tutto il Lazio.
Un problema europeo
Il problema non riguarda solo l’Italia, nonostante le percentuali da noi sembrino essere fra le più alte in Europa. Lo studio ha coinvolto ospedali e centri di ricerca in 9 Paesi europei, dove sono stati esaminati 12.049 bambini per l’allergia al latte vaccino, uno dei problemi alimentari più comuni in età infantile. Il 23,6% dei bambini risultati allergici al latte vaccino non ha gli anticorpi specifici per il latte di mucca. A un anno dalla diagnosi, 7 bambini su 10 cominciavano a tollerare il latte, ma solo 5 su 10 fra chi non possedeva l’anticorpo.
Una dieta per ogni bambino
Secondo Alessandro Fiocchi, responsabile di allergologia dell’ospedale Bambino Gesù, la difficoltà in Italia è che le mense delle scuole sono di regola attrezzate, ma ogni bambino ha la sua allergia alimentare e, quindi, ci devono essere tante diete, quanti sono i bambini allergici. Diete che debbono essere costruite sulla base del certificato di esenzione rilasciato dall’allergologo o dal pediatra, ma purtroppo spesso questo non avviene.
Insegnanti non formati
Un altro aspetto del problema è che gli insegnanti nel nostro Paese non sono formati né autorizzati a un eventuale intervento, a differenza di altri Paesi europei. In Italia manca, infatti, una normativa unitaria che regolamenti come debbano intervenire in caso di reazioni allergiche gravi dovute all’assunzione accidentale di alcuni alimenti, soprattutto riguardo la possibilità per gli insegnanti di somministrare farmaci ai bambini colpiti da una crisi. Inoltre, non esiste una banca-dati sul numero di certificati per allergia alimentare.