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Un ragazzino di soli 13 anni ha perso la vita, a quanto sembra, per le conseguenze di una puntura di zecca. Il giovane viveva con i genitori nelle campagne bresciane e non aveva mai avuto problemi di salute, fino all’agosto 2023.
Aveva iniziato a manifestare disturbi in quel periodo ed è stato ricoverato in ben quattro ospedali ma non era stato possibile comprendere l’origine del suo malessere. Ricoverato in un ultimo ospedale, è purtroppo deceduto a quanto sembra per la malattia di Lyme, una pericolosa infezione conseguente a una puntura di zecca. Cerchiamo di capire quanto possono essere pericolosi questi insetti, insieme con il dottor Alberto Tomasi, specialista in Igiene e medicina preventiva, presidente della Simvim – Società italiana di Medicina dei viaggi e delle migrazioni.
Una puntura di zecca è così pericolosa?
Una puntura di zecca può essere pericolosa perché sono numerose le infezioni che questo insetto riesce a trasmettere. I rischi non sono legati alla puntura in sé, come succede invece per esempio con api, vespe e altri imenotteri che possono provocare shock anafilattico nei soggetti sensibili. “Il morso di zecca è veicolo di virus e batteri che entrano in circolo nel sangue della persona e che possono scatenare infezioni importanti” spiega il dottor Alberto Tomasi. “Queste malattie sono curabili a patto che siano diagnosticate in un centro specializzato in malattie infettive, perché i sintomi possono essere confusi con quelli di altre infezioni più banali”.
Per questa ragione il sistema più efficace per difendersi dal morso di zecca e dalla sue conseguenze è cercare di non essere attaccati da questo insetto, evitando di restare a lungo nell’erba alta e incolta, usando indumenti coprenti e applicando dei repellenti sulla pelle e sugli abiti stessi.
Cosa è la Lyme
Queste precauzioni sono importanti anche per difendere dall’infezione che pare abbia causato il decesso del ragazzo bresciano. Gli esperti dell’ospedale dove è stato ricoverato negli ultimi giorni, infatti, ritengono che il giovane possa aver perso la vita per la malattia di Lyme, un’infezione batterica trasmessa proprio dalla puntura di una zecca. “Questa infezione è chiamata anche Borreliosi poiché è dovuta ad un batterio, la Borrelia burgdorferi” aggiunge l’esperto. “Viene definita anche eritema migrante perché il primo segnale è un arrossamento localizzato nella zona del morso, non pruriginoso, che compare circa due settimane dopo la puntura e che tende lentamente ad espandersi”.
Altri sintomi sono dolori osteo-muscolari, mal di testa, difficoltà di concentrazione e intensa stanchezza. Per la Borreliosi non esiste vaccino, quindi è importante cercare di prevenire le punture di zecca e affrontare l’infezione con antibiotici in dosi e tempi prescritti dal medico.
Conseguenze estreme
Se la malattia di Lyme non viene curata in modo adeguato e con i farmaci giusti, può propagarsi a tutto l’organismo e causare problemi seri come alterazioni al sistema muscolo-scheletrico, al sistema nervoso (con meningite, encefalomielite, neuropatie motorie e sensitive, disturbi del sonno e del comportamento) e al cuore con ingrossamento del muscolo cardiaco. Queste condizioni possono anche portare al decesso.
La Borreliosi però non è l’unica infezione trasmessa dalle zecche. “Molto seria è la Tbe o meningoencefalite da zecche, un’infezione virale acuta trasmessa da un arbovirus, di cui la zecca è serbatoio” aggiunge il dottor Tomasi. “A volte non dà sintomi, oppure causa disturbi lievi. Spesso però provoca cefalea, febbre alta, confusione mentale, dolore alla schiena o alla nuca, perfino perdita di sensibilità agli arti e paralisi. I sintomi possono essere controllati con antipiretici e antinfiammatori, ma per le persone a rischio per viaggi o perché vivono nelle zone endemiche esiste un vaccino apposito”. La vaccinazione può essere praticata a qualsiasi età, a partire dai 5 mesi compiuti, perché esiste anche in formulazione per bambini.
L’importanza della prevenzione
In caso di puntura di zecca è quindi importante sapere come curarla. È però bene cercare di prevenire la malattia di Lyme, la Tbe e anche le altre infezioni dovute alle zecche, attraverso una serie di precauzioni.
- Nelle zone erbose di campagna e montagna preferire pantaloni lunghi a bermuda e shorts, camicie o polo a manica lunga a T-shirt e magliette, scarpe chiuse e con le calze.
- I vestiti dovrebbero essere cosparsi di specifici prodotti repellenti a base per esempio di permetrina, mentre sulla pelle scoperta sono utili i repellenti cutanei che si usano anche per le zanzare, anche quelli naturali a base di olio di neem, aloe vera, citronella.
- È consigliabile camminare sui sentieri, evitando di avventurarsi nei prati dove l’erba è molto alta. Una volta a casa, gli indumenti vanno tolti prima di entrare nella propria abitazione, vanno scrollati accuratamente e subito lavati a 60 gradi.
- Ci si deve ispezionare accuratamente la pelle, soprattutto nelle pieghe dei gomiti e delle ginocchia e con l’aiuto di un’altra persona è bene controllare le zone poco visibili, come la schiena e il cuoio capelluto. Quindi è consigliabile farsi una doccia accurata.
Se si scopre una zecca, questa andrebbe estratta con una pinzetta senza schiacciarla per evitare che l’insetto rigetti il sangue già ingerito e quindi immetta in circolo germi che possono causare malattie. Se non si è certi di poterlo fare in sicurezza, è meglio rivolgersi a un medico.
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In breve
Una puntura di zecca può causare disturbi seri, anche disturbi neurologici e sistemici, come è successo a un giovanissimo ragazzo deceduto probabilmente per la malattia di Lyme. Se si sospetta di essere stati morsi da una zecca è bene rivolgersi al medico