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Non solo microcefalia: i bambini nati da mamme che hanno contratto il virus Zika durante i nove mesi di gravidanza potrebbero avere come conseguenze anche altri tipi di disturbi neurologici: una questione da non sottovalutare se si considera che, stando ai dati attualmente a disposizione, una donna brasiliana ogni cinque che aspetta un bambino sarebbe a rischio di contrarre questo virus. A sostenerlo è proprio uno studio condotto in Brasile, uno dei Paesi più colpiti dall’emergenza Zika.
Altri danni al cervello
Mentre le stime attualmente disponibili hanno messo in evidenza che l’1% delle donne che contrae il virus Zika durante la gravidanza partorisce bambini affetti da microcefalia, secondo alcuni medici il 20% delle gestanti affette rischia di avere figli con altri disturbi neurologici.
Trasmesso dalla zanzara tigre
Il virus Zika viene trasmesso dalla zanzara Aedes, più comunemente nota col nome di “zanzara tigre”, la stessa che trasmette il virus della febbre gialla, della dengue e della chikungunya. Le manifestazioni cliniche della malattia sono in genere simili a quelle di dengue e chikungunya: si tratta di sintomi lievi come febbre, malessere, eruzioni cutanee, congiuntivite, mal di testa, dolori articolari e muscolari che compaiono generalmente tra i 3 e i 12 giorni dopo la puntura della zanzara e possono durare da 2 a 7 giorni. Se questo virus sembra essere particolarmente pericoloso per le donne in dolce attesa per via delle sequele che l’infezione può avere sul nascituro, nella popolazione sana invece non tutte le persone infette presentano sintomatologia clinica.