Ancora prima del mancato arrivo delle mestruazioni, il seno è il primo organo del corpo che può segnalare l’avvenuto concepimento. Sebbene il corpo femminile in questa fase iniziale della gravidanza non dia segnali particolari, la futura mamma può avvertire un senso di gonfiore e di indolenzimento doloroso, simile a quello che si manifesta mensilmente prima dell’arrivo delle mestruazioni.
Tale sintomo è indipendente dalle dimensioni del seno, anche se in alcune donne può manifestarsi in modo più intenso e in altre meno. Il disturbo, del tutto fisiologico, cioè naturale, è legato alle variazioni ormonali che si verificano quando è in atto una gravidanza.
Attenzione però. Oltre che in gravidanza, la tensione al seno, come noto, si manifesta mensilmente anche nella sindrome premestruale o quando si prende la pillola anticoncezionale: in entrambi questi casi, tuttavia, il senso di tensione dura solo qualche giorno, fino all’arrivo delle mestruazioni, mentre in caso di gravidanza il sintomo non solo continua, ma si intensifica. Va precisato, comunque, che la tensione al seno, da sola, non costituisce un sintomo sicuro di gravidanza.
Da che cosa dipende la tensione al seno?
Perché si verifica la tensione mammaria fin dall’inizio della gravidanza? Bisogna sapere che cellule che formano il seno sono dotate di molti recettori per gli ormoni femminili, come gli estrogeni, il progesterone e la prolattina.
La tensione è dovuta appunto all’aumento degli estrogeni, che favoriscono la ritenzione di liquidi e quindi il gonfiore del seno, del progesterone, che agisce sul funzionamento degli organi base della maternità (l’utero e, appunto, il seno) provocandone il rilassamento, e della prolattina, che ha il compito di stimolare progressivamente il seno a produrre il latte.
Un altro sintomo di gravidanza associato al gonfiore è costituito dalla particolare sensibilità che i capezzoli, le areole e tutta la pelle delle mammelle acquisiscono a causa appunto della tensione cui sono sottoposti.