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Il seno della futura mamma non aumenta solo di volume, ma si prepara anche alla produzione di latte, necessaria dopo la nascita del bambino.
Che cosa succede all’interno del seno
Fin dall’inizio della gravidanza, la ghiandola mammaria inizia a svilupparsi sotto lo stimolo degli ormoni, estrogeni e progesterone certo, ma anche e soprattutto prolattina (prodotta dall’ipofisi) e ormone lattogeno placentare (prodotto dalla placenta a partire dal quarto mese).
Nel seno sono presenti diverse strutture ghiandolari (da 15 a 20 per ogni mammella) immerse nel tessuto adiposo e dette lobi (da immaginare come un piccolissimo grappolo d’uva), ciascuna delle quali contiene al suo interno numerosi lobuli (simili a piccolissimi acini), ossia le vere e proprie ghiandole addette alla produzione del latte materno. I lobuli sono collegati al capezzolo mediante una serie di canalini, detti dotti galattofori, attraverso i quali scorrerà il latte durante l’allattamento.
Sollecitati dagli ormoni, i lobuli iniziano a ingrossarsi e ad aumentare di numero per dare il via alla produzione di latte, mentre i dotti galattofori si rafforzano e si elasticizzano per prepararsi alla loro funzione imminente (ossia quella di permettere il passaggio del latte durante la suzione da parte del neonato).
Che cosa è il colostro
Verso il quinto mese di gravidanza nei lobuli comincia a formarsi il colostro. Il colostro è la secrezione prodotta dal seno prima del latte vero e proprio e destinata a nutrire il neonato nei suoi primi giorni di vita.
Rispetto al latte materno, il colostro ha un colore giallastro ed è meno acquoso, più denso, più ricco di proteine e sali minerali e più povero di grassi, proprio perché, costituendo il primo pasto del nascituro, deve assicurargli un apporto sufficiente di sostanze nutrienti e fortificanti, ma deve anche essere adeguato alle sue ridotte capacità digestive.
L’apporto del colostro al neonato è prezioso anche perché contiene anticorpi (sostanze prodotte dal sistema di difesa dell’organismo, in questo caso dal sistema immunitario della futura mamma), che svolgono un’azione protettrice sulla mucosa (il tessuto di rivestimento interno) dell’intestino, molto importante perché alla nascita le difese del bebè non sono ancora completamente attive.
Piccole perdite sono normali
Qualche goccia di colostro può fuoriuscire dai capezzoli già prima del parto, in genere verso le fine della gravidanza, ma in alcune donne anche prima o molto prima (già dalla 14esima settimana).
In ogni caso non c’è da preoccuparsi: vuol dire che il seno si sta allenando al suo compito. Attenzione: non bisogna preoccuparsi neanche se le perdite non si verificano, in quanto non sono determinanti per il buon andamento dell’allattamento.
Che cosa fare
– Per l’igiene quotidiana del seno è consigliabile utilizzare solo detergenti delicati e asciugarsi tamponando la pelle con l’asciugamano, senza strofinare i capezzoli per non irritarli.
– Per non rischiare di macchiare la biancheria, se si hanno perdite di colostro negli ultimi mesi di gravidanza, si possono utilizzare le pratiche coppette assorbilatte da infilare sotto il reggiseno abituale.
– Ogni giorno va inoltre applicata una crema idratante ed emolliente per mantenere morbida ed elastica la pelle del seno e la mucosa di capezzoli e areole.