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Le perdite da impianto sono secrezioni vaginali, di colore rosato o marrone, che compaiono nel 30% circa delle donne all’inizio della gravidanza. Sono il segnale che la cellula uovo, fecondata dallo spermatozoo, si è annidata nell’utero. A volte le perdite da impianto causano preoccupazione, ma non sempre la donna si deve spaventare perché non è sempre facile riconoscerle e possono essere scambiate per flusso mestruale o per spotting. Vediamo quindi di che cosa si tratta e come bisogna comportarsi.
Cosa sono le perdite da impianto?
Le perdite da impianto sono la manifestazione visibile che è avvenuta la fecondazione e che l’embrione in fase iniziale si è annidato sulla parete uterina.
La professoressa Stefania Piloni, ginecologa, ci spiega cosa succede: “Quando lo spermatozoo feconda l’ovocita, si formano prima lo zigote, quindi la morula, ossia il nucleo di cellule embrionali, infine la blastocisti che rappresenta la fase iniziale dell’embrione. La blastocisti, attraverso le tube di Falloppio, raggiunge l’utero e si insedia sulla sua parete, l’endometrio. Qui inizia a crescere e a svilupparsi, dando origine all’embrione. Durante il processo di attecchimento, però, alcuni vasi sanguigni dell’endometrio si rompono. Possono quindi comparire secrezioni più o meno abbondanti, di colore rosato o simili a perdite mestruali proprio perché sono il risultato della rottura di capillari”.
Quando avvengono le perdite da impianto
Le secrezioni del dopo impianto compaiono tra i 10 e i 15 giorni dopo la fecondazione, nei cosiddetti giorni di annidamento e in coincidenza con il flusso mestruale che sarebbe comparso in assenza di gravidanza. Per questa ragione è possibile che la donna, notando le perdite di colore simile al sangue, pensi che si tratti di mestruazioni. È comunque meglio aspettare a eseguire il test di gravidanza, perché i livelli di gonadotropina corionica umana sono ancora troppo bassi e il risultato potrebbe risultare negativo. È meglio contattare il proprio ginecologo per una visita, senza assumere farmaci che potrebbero mascherare i sintomi e non permettere al medico una valutazione obiettiva.
Perdite da impianto: sintomi e caratteristiche distintive
Per capire se le secrezioni sono perdite da impianto oppure mestruali, si devono tenere presenti tre caratteristiche:
- colore
- quantità
- durata
Vediamo nel dettaglio come si contraddistinguono le varie caratteristiche delle perdite da impianto qui elencate, secondo le spiegazioni della professoressa Piloni.
Colore
“Il colore delle perdite da impianto è rosato oppure marrone, non rosso vivo come le mestruazioni o le emorragie. Le perdite da impianto color marrone indicano un sanguinamento dell’utero vecchio, mentre quelle rosate o chiare si riferiscono a un impianto più recente. A seconda del colore si capisce anche quando si è verificato l’annidamento dell’embrione: se scuro, è avvenuto già da qualche giorno, se chiaro da poco”, aggiunge l’esperta.
Quantità
Le perdite che si verificano dopo l’impianto in utero sono scarse. Compaiono poche gocce oppure qualche traccia rosata o marroncina sulla carta igienica.
Durata
“La durata è un altro segno caratteristico e distintivo delle perdite da impianto, in quanto durano all’incirca 3-4 giorni, ma molto spesso anche meno. Se si tratta di mestruazioni, quindi se non è avvenuta la fecondazione, nei giorni precedenti compaiono tensione al seno, nervosismo, mal di testa che si alleviano all’arrivo del flusso. Se si tratta di perdite da impianto, anche nei giorni coincidenti e successivi il seno resta gonfio e dolente”. Inoltre si possono avvertire lievi crampi al basso ventre. Può comparire sonnolenza, tipica delle prime settimane di gravidanza.
Perdite da impianto o ciclo mestruale: come capire di cosa si tratta?
Le perdite da impianto sono sempre un brutto segno? La ginecologa dice “Questo non è sempre vero e anzi questi segnali non costituiscono per forza un segno di pericolo per una eventuale gravidanza, ma potrebbero anche significare che la gravidanza è annidata correttamente nell’endometrio. Sempre che si tratti davvero di queste perdite e che le secrezioni vaginali non siano mestruazioni o, cosa che può indurre preoccupazione, segno di interruzione di gravidanza. Le secrezioni che si verificano dopo la fecondazione sono scarse e hanno un colore rosato o marroncino. Le mestruazioni sono abbondanti e hanno la caratteristica colorazione rosso vivo”.
È bene fare caso ad altri segnali come addome gonfio, mammelle dolenti e nervosismo, perché questi sono sì sintomi della sindrome premestruale, ma spesso sono anche segnali di inizio gravidanza.
È possibile escludere che si tratti di un’emorragia per altre cause?
Quando le perdite sono di colore rosso vivo e abbondanti, se in precedenza era stato fatto un test di gravidanza con esito positivo, è bene contattare immediatamente il proprio ginecologo. Potrebbe trattarsi di un inizio di aborto spontaneo, che si verifica in una certa percentuale di donne entro le prime settimane. L’esperto va contattato anche quando compaiono perdite scarse e intermittenti, chiamate spotting e non si sospetta una gravidanza. In questo caso potrebbe trattarsi della manifestazione di uno squilibrio ormonale oppure di un’infezione vaginale o uterina.
Dopo quanti giorni si presentano le perdite da impianto?
“Solitamente queste manifestazioni compaiono 10-15 giorni dopo la fecondazione, quindi in coincidenza con il flusso mestruale che sarebbe comparso se non si fosse verificata la gravidanza. Proprio per questa ragione è facile che la donna, notando delle perdite di colore simile al sangue, sia in dubbio”, continua la professoressa Piloni. “In questi casi, è meglio aspettare a eseguire il test di gravidanza: i livelli di gonadotropina corionica umana sono ancora troppo bassi e il risultato potrebbe ancora risultare negativo”. È preferibile basarsi sui sintomi: perdite abbondanti e rosso vivo, che durano a lungo, difficilmente sono secrezioni da impianto. Il consiglio è di contattare il proprio ginecologo per una visita, senza prendere iniziative come assumere farmaci. I medicinali possono mascherare i sintomi e non permettere al medico una valutazione obiettiva.
Quando preoccuparsi in caso di perdite vaginali
Ma quando bisogna preoccuparsi in caso di perdite vaginali? Perdite di colore rosso vivo e abbondanti, dopo un test di gravidanza con esito positivo, potrebbero indicare un inizio di aborto spontaneo, che si verifica in una certa percentuale di donne entro le prime settimane. In questo caso è bene chiamare il proprio ginecologo o recarsi in ospedale. Si dovrebbe chiamare il ginecologo anche se si nota il cosiddetto spotting, perdite scarse e intermittenti e non si sospetta una gravidanza. Potrebbe trattarsi della manifestazione di uno squilibrio ormonale oppure di un’infezione vaginale o uterina.