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A tutti può capitare di avere particolari “voglie”. Quando, però, è una donna a desiderare ardentemente un cibo si pensa subito che sia in gravidanza. In effetti, questa credenza popolare ha un fondo di verità: durante la gravidanza è più facile provare un’attrazione improvvisa e irresistibile per un determinato alimento. I motivi sono diversi.
Colpa delle variazioni ormonali
Alla base delle voglie in gravidanza ci sono innanzitutto le variazioni ormonali che si verificano nei nove mesi. Gli elevati livelli di progesterone, prolattina, estrogeni e gonadotropina corionica umana, infatti, si riflettono anche sul gusto e sull’olfatto, determinando una serie di conseguenze. Per quanto riguarda il senso del “fiuto”, è bene sapere che spesso la donna prova una maggiore sensibilità verso alcuni odori. Di conseguenza, può sviluppare un’avversione e addirittura nausea per determinati alimenti e un’attrazione per altri.
Cambia il senso del gusto
I sapori percepiti dalla donna subiscono modificazioni ancora più accentuate. In primo luogo, occorre considerare che la futura mamma, in genere, mostra una predilezione per i gusti dolci e salati e un generico rifiuto per quelli amari. Inoltre, può sviluppare un’attrazione verso cibi prima non apprezzati. Infine, durante l’attesa, spesso, si verifica un aumento della soglia della percezione del gusto, per cui è necessario mangiare una quantità maggiore di cibo per apprezzarne appieno il sapore. Bisogna anche considerare che l’appetito cambia nei nove mesi. In gravidanza si può avvertire il bisogno di fare piccoli spuntini, essere attirata da cibi calorici, avere voglie improvvise di qualcosa di goloso.
Possono indicare anche una richiesta di affetto
Le voglie alimentari, talvolta, sono determinate da bisogni affettivi: la donna riversa sul cibo la necessità di coccole e attenzioni da parte del partner, dei parenti e degli amici. Spesso, dunque, bastano qualche apprezzamento e abbraccio in più per farla sentire subito meglio.