I crampi, perché aumenta l’incidenza in gravidanza?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 26/01/2015 Aggiornato il 04/02/2020

I crampi sono contrazioni improvvise e involontarie di un muscolo o di una fascia di muscoli che suscitano una sensazione di dolore acuta e ben localizzata (una fitta)

I crampi, perché aumenta l’incidenza in gravidanza?

Nella maggior parte dei casi i crampi colpiscono gli arti inferiori e, più precisamente, cosce, polpacci e piedi, che durante l’episodio si irrigidiscono, arrivando anche a cambiare forma. Di solito, durano meno di un minuto e scompaiono in modo spontaneo senza alcuna conseguenza, però possono essere molto fastidiosi, in particolare se si verificano durante le ore notturne.

Si riducono i sali minerali 

L’aumento dell’incidenza dei crampi in gravidanza si deve principalmente alla carenza di sali minerali caratteristica di questa fase: una parte di essi (in particolare potassio, calcio, sodio e magnesio) viene infatti utilizzata per lo sviluppo del feto e, considerando che tra le funzioni di queste sostanze rientra quella di garantire il corretto funzionamento della muscolatura, la loro riduzione può associarsi a crampi più frequenti.

Il ritorno venoso rallenta

Un altro fattore di cui tener conto è il rallentamento della circolazione sanguigna della futura mamma: la più alta concentrazione di progesterone (ormone tipico della gravidanza) determina un generale rilassamento di organi e tessuti e una dilatazione delle vene che tende a ostacolare il ritorno venoso (dal basso verso l’alto), inoltre nell’ultimo trimestre la pressione crescente dell’utero ingrossato non fa che accentuare le difficoltà circolatorie con l’effetto di favorire la comparsa di questo sintomo.

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