Capillari evidenti in gravidanza: cosa fare?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 13/01/2015 Aggiornato il 06/02/2020

I capillari, o teleangectasie, sono sottili vene poste sotto lo strato superficiale della pelle. Possono evidenziarsi attraverso un reticolo violaceo soprattutto sulle gambe e sul viso

Gambe, addominali e glutei: ecco come renderli più tonici

Il fenomeno dei capillari evidenti (detto in termini medici teleangectasie) è un sintomo che tende a intensificarsi a causa delle modificazioni indotte dalla gravidanza. Il sistema circolatorio della futura mamma, infatti, viene sovraccaricato di lavoro a causa dell’aumento di volume del sangue necessario alla crescita del feto; inoltre, vene e capillari tendono a dilatarsi per effetto degli estrogeni, gli ormoni tipici dell’attesa.

La comparsa di capillari evidenti o un’accentuazione del disturbo possono essere favoriti da una predisposizione familiare della futura mamma, cioè dal fatto di avere parenti stretti che soffrono dello stesso problema.

Anche un eccessivo accumulo di peso, aumentando i problemi connessi alla circolazione e ostacolando il ritorno del sangue dalle estremità al cuore, favorisce i ristagni nelle vene e nei capillari con conseguente formazione di teleangectasie. 

Ci sono rimedi?

Di norma, il disturbo tende a scomparire in modo spontaneo dopo il parto con il ritorno alla normalità delle funzioni dell’organismo materno.

In caso contrario, a seconda dell’entità del problema, il medico indicherà la cura più adeguata per risolverlo. In genere sono consigliati i trattamenti con il laser o la scleroterapia. Si tratta comunque di soluzioni che vanno attuate una volta conclusa la gravidanza.

Che cosa fare

In ogni caso la futura mamma può cercare di prevenire il disturbo, svolgendo una moderata ma costante attività fisica, che favorisce la circolazione sanguigna. Tra le attività più efficaci sono particolarmente indicate:

  • le passeggiate di buon passo perché, attraverso il movimento ritmico dei piedi (che agisce da pompa), favoriscono il ritorno venoso dalle estremità al cuore;
  • il nuoto perché, grazie alla bassa temperatura dell’acqua, svolge anche un’azione tonificante sulle vene.

Che cosa non fare

Per cercare di prevenire o almeno ridurre la comparsa di capillari dilatati nei nove mesi è bene evitare:

  • l’esposizione prolungata al sole, perché facilita la tendenza ai ristagni di sangue nelle vene;
  • le fonti di calore eccessive, perché le alte temperature favoriscono la dilatazione venosa accentuando i disturbi a essa connessi;
  • la ceretta a caldo per depilarsi, perché dilata i capillari con il calore e li infiamma con lo strappo, aumentando notevolmente il rischio di comparsa di teleangectasie. 
Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Calcola le settimane di gravidanza

Calcola la data presunta del parto

Calcola il peso del feto

Calcola la lunghezza del feto

Scegli il nome del tuo bambino

Controlla i valori Beta HCG

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Bimba di 4 anni che respinge la mamma e vuole solo il papà

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

In 5^ settimana la camera gestazionale è vicina alla cicatrice del precedente cesareo

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La posizione della camera gestazionale in prossimità della cicatrice nei primissimi tempi della gravidanza è inevitabile perché l'utero è ancora di piccole dimensioni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti