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NEL primo trimestre di gravidanza LA PANCIA NON SI VEDE
Nei primi tre mesi di gravidanza l’embrione (che presto diventa feto) cresce fin dal momento della fecondazione, ma le sue dimensioni non sono tali da potersi notare anche dall’esterno. Ecco, mese per mese, che cosa succede e come si sviluppa il futuro bebè.
PRIMO MESE
Per tutto il primo mese di gravidanza è assolutamente impossibile notare anche solo un piccolissimo aumento di volume della pancia. La futura mamma, tra l’altro, non sa ancora di essere incinta e quindi non ha motivo di controllare allo specchio la propria silhouette.
Del resto, intorno alla 4a settimana, la blastocisti (cioè lo stadio iniziale dell’embrione) è lunga poco più di 1 millimetro, impensabile quindi che possa in qualche modo modificare le dimensioni dell’utero.
In alcuni casi è possibile avvertire una sensazione di peso o di leggera tensione al basso ventre, ma poche donne se ne accorgono e semmai attribuiscono il disturbo a un problema mestruale o intestinale o urinario.
SECONDO MESE
All’inizio del secondo mese, visto che le mestruazioni non sono arrivate, la futura mamma comincia a sospettare di essere incinta e, una volta effettuato il test di gravidanza, ne ha la conferma. Di conseguenza comincia a controllarsi la pancia per vedere se si nota qualcosa.
Ma è ancora impossibile vedere un cambiamento perché l’embrione intorno all’8a settimana è sì cresciuto molto, raggiungendo una lunghezza di 15-20 millimetri e un peso di circa 4 grammi, ma è ancora troppo piccolo per farsi notare, anche perché l’utero, pur essendosi ingrossato, si trova ancora al suo posto originario, nascosto sotto l’osso del pube.
TERZO MESE
Con una rapidità incredibile l’embrione ha continuato a ingrandirsi fino a diventare (dopo l’8a settima) un vero e proprio feto.
Alla fine del terzo mese di gravidanza la lunghezza fetale raggiunge i 65-78 millimetri, mentre il suo peso arriva a 14-20 grammi circa. L’utero si ingrossa di conseguenza e, avendo ormai riempito la zona della pelvi (ossa del bacino), inizia a crescere verso l’alto, sopra l’osso del pube.
Alcune donne riescono a notare un leggero rigonfiamento, altre addirittura lo avvertono palpando la zona. Ma non si tratta ancora di un inizio di pancione: nessuno può accorgersi del cambiamento, che, anche nel caso ci sia, passa normalmente inosservato.
Tuttavia, va precisato che molte donne incinte tendono ad accumulare subito più peso del dovuto (anche 2 o 3 chili) e quindi possono notare un aumento della pancia (dovuto in realtà ai depositi adiposi). Ad altre, invece, soggette alle classiche nausee dei primi mesi, può capitare di dimagrire e, quindi, di vedere il proprio ventre appiattirsi anziché crescere.
NEL secondo trimestre di gravidanza LA PANCIA SI FA NOTARE
Per assecondare la crescita del feto e, di conseguenza quella dell’utero, l’addome subisce alcune notevoli trasformazioni. L’utero si sposta verso l’alto ed è facilmente percettibile alla palpazione se effettuata appena al di sotto dell’ombelico.
Anche la quantità di liquido amniotico nel quale il feto è immerso aumenta, e intorno a quest’epoca ha raggiunto circa i 250 millilitri. Ora la gravidanza è ben visibile perché si può notare un rigonfiamento nella parte inferiore dell’addome. Anche nella donna più magra ormai la gravidanza diventa evidente.
Ecco nel dettaglio come la pancia cresce mese per mese nel secondo trimestre.
QUARTO MESE
Solo a partire dal quarto di gravidanza la pancia inizia ad acquistare una certa prominenza, che spesso passa ancora inosservata agli occhi degli altri, ma che la futura mamma tende a esibire con orgoglio.
Del resto, durante questo mese il feto passa dagli 8-9 centimetri di lunghezza della 14a settimana ai 110-120 della 17a e dai 25 ai 100 grammi di peso. L’utero continua a ingrossarsi e tende a spostarsi in avanti.
A partire da questo mese (ma in molte donne anche più tardi) può comparire sulla pancia una linea più scura che dall’ombelico arriva fino al pube. Si tratta della cosiddetta “linea alba”, presente fin dalla nascita ma invisibile perché incolore, che, a causa dell’aumento degli ormoni tipici della gravidanza (estrogeni), assume una colorazione più scura (dovuta a un eccesso di pigmentazione) e per questo viene detta “linea nigra”.
QUINTO MESE
Il bimbo continua a crescere, e con esso la pancia, tanto che adesso la futura mamma fa un po’ fatica a nasconderla sotto i vestiti.
Gonne e pantaloni non si riescono più a chiudere perché il girovita è decisamente aumentato. Intorno alla 22a settimana, infatti, il feto ha raggiunto una lunghezza (dalla testa al sederino) di circa 16 centrimetri e un peso di circa 300 grammi.
Di conseguenza l’utero si è ingrossato e ha iniziato a svilupparsi verso l’alto, in modo sempre più evidente, conquistandosi un suo spazio a scapito dei visceri che devono adattarsi alla nuova realtà fisiologica.
Da questo momento in poi la pelle del pancione inizia a tendersi sempre di più per adattarsi alla crescita del bebè nell’utero. La conseguenza più comune di questa tensione è la comparsa delle smagliature (che fortunatamente non si verifica in tutte le future mamme). In ogni caso, anche a scopo preventivo, è consigliabile applicare ogni giorno una crema specifica ammorbidente e antismagliature per aiutare la pelle a mantenersi elastica e integra. Questa operazione cosmetica andrà continuata con assiduità fino alla nascita e anche oltre, per evitare cedimenti dei tessuti.
SESTO MESE
L’utero si ingrossa ancora per adattarsi alla crescita del nascituro, che intorno alla 25a settimana pesa già 7 etti ed è lungo (dalla testa al sederino) circa 22 centimetri. La pancia aumenta, ma non in modo vistoso.
Certe donne tuttavia iniziano ad avvertire una sensazione di “fame d’aria” e di fatica a respirare dovuta al fatto che l’utero tende a dilatarsi verso l’alto e quindi a comprimere i polmoni.
In altri casi, invece, l’utero si fa strada verso la pancia, creando una piccola prominenza verso l’esterno, un inizio del vero e proprio pancione. Da questo momento in poi la futura mamma tenderà ad assumere istintivamente la postura tipica della gravidanza, con la schiena inarcata per compensare la pancia in fuori.
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